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L’astronauta e militare russo Jurij Alekseevič Gagarin nacque nel 1934. Il 12 aprile 1961, a bordo della Vostok 1, fu il primo uomo a volare nello spazio.
Il volo ebbe inizio alle ore 9:07 di Mosca, all’interno di una navicella del peso di 4,7 tonnellate. Egli, in fase di decollo, pronunciò la famosa frase – поехали! (poechali – “andiamo!”), e percorse un’intera orbita ellittica attorno alla Terra.
Raggiunse un’altitudine massima (apogeo) di 302 km e una minima (perigeo) di 175 km, mantenendosi ad una velocità di 27.400 km/h. Gagarin, in questa impresa, era identificato via radio dal nominativo кедр (“kedr”, cedro).
Dopo la storica missione, l’uomo divenne una celebrità internazionale e conquistò varie medaglie, tra cui quella di Eroe dell’Unione Sovietica. Dopo la missione del 1961, divenne cosmonauta di riserca della Sojuz 1 ma, al momento del rientro, si consumò una tragedia: morì il suo amico Vladimir Komarov.
In seguito, Gagarin svolse il ruolo di vice direttore del centro per l’addestramento cosmonauti che assumerà proprio il suo nome. Nel 1962, fu membro del Soviet dell’Unione e poi del Soviet delle Nazionalità, ovvero la camera bassa e la camera alta del Soviet Supremo dell’Unione Sovietica.
Morì nel 1968 a seguito dello schianto durante un volo di addestramento. L’astronauta si trovava a bordo del MiG-15 in compagnia dell’istruttore di volo Vladimir Seryogin.
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