All’Allianz Arena è andata in scena ieri sera l’ultima partita di ritorno delle semifinali di Coppa Italia. Dopo la qualificazione dell’InteInter, la marcia verso il titolo è ufficialmente ripresar contro il Milan nel derby dello scorso martedì, l’altra finalista è stata decretata con il risultato di Torino. A conquistare il diritto a competere contro i nerazzurri per il titolo alla fine l’ha vinta la Juventus, che ha preparato la partita contro la Fiorentina nei minimi particolari.
Chiara la volontà di Allegri di gestire in un determinato tipo l’incontro. Concedere il possesso palla alla viola, così da difendere lo 0-1 conquistato al Franchi, e ripartire velocemente in contropiede. Le scelte di formazione infatti tendono ancora di più ad evidenziare le scelte del tecnico. Fuori Dybala, Cuadrado e Kean dall’undici titolari, e dentro Danilo a centrocampo, Bernardeschi e Rabiot.
Come già detto la strategia juventina pare subito chiara. Infatti il possesso palla a fine primo tempo è stato totalmente a favore della Fiorentina. Ma la viola non è quasi mai riuscita ad impressionare davvero Perin. Più incisivi i padroni di casa, che con l’ex Vlahovic hanno innescato varie situazioni in contropiede decisamente pericolose. Il primo gol infatti arriva al 32′, su un contropiede bianconero, con cross dalla sinistra di Morata, intervento sbagliatissimo di Dragowski che non prende la palla in uscita, e gol facile di Bernardeschi quasi a porta vuota.
Il secondo tempo vive degli stessi ritmi del primo, con una Fiorentina che prova a dettare il proprio gioco, ma che non trova modo di offendere. Ne Cabral ne un pessimo Ikone riescono a scardinare il muro juventino. Anzi, viene anche annullato il raddoppio di Rabiot per fuorigioco, a testimonianza di come sia sempre la Juventus la squadra più pericolosa in campo. La partita così va verso la sua conclusione, quando al 94′ il subentrato Cuadrado sfida sull’esterno dell’area Martinez Quarta saltandolo, e servendo un cioccolatino a Danilo per il 2-0 bianconero.
La viola non ha giocato la sua miglior partita, anzi, il gioco eccelso che ha caratterizzato le ultime settimane di Italiano ieri sera è improvvisamente venuto meno. Compresa del tutto la scelta di puntare in campionato su Terracciano invece di Dragowski, il quale è di fatto l’autore principale dell’1-0 bianconero.
Restano i rammarichi di una squadra che avrebbe potuto dopo tanto tempo competere per un titolo. Magari serve ancora un po’ di pazienza per giocatori come Ikone e Cabral, i quali sono arrivati solo a Gennaio a Firenze. Sta di fatto che il progetto messo in piedi dalla Fiorentina e dallo stesso Commisso porterà sicuramente euforia al Franchi. Bisogna solo pazientare che la squadra maturi, e con Italiano il gioco verrà sicuramente.
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