La Bella e la Bestia, la fiaba delle metaimmagini
The Beauty and the Beast (La Bella e la Bestia) è il Classico Disney numero 30. Uscito nel 1991, rappresenta uno dei film d’animazione più famosi della storia. Fu candidato per ben 6 categorie agli Oscar
La Bella e la Bestia è una fiaba che risale al diciottesimo secolo. Nel 1946 fu diretto un film dall’omonimo titolo, ma ci vorrà l’anno 1991 per rendere La Bella e la Bestia una delle storie d’amore più iconiche di sempre.
La fiaba, la ricetta peculiare della Disney
Dopo il successo di Biancaneve e i Sette Nani e i primi Classici Disney che entrarono di diritto nella storia dell’animazione cinematografica, Walt Disney iniziò a concepire molteplici fiabe e storie da poter rendere film animati. Balzò ai suoi occhi la storia de La Bella e la Bestia, il cui film degli anni quaranta, però, spense la determinazione del padre dei cartoni animati, accantonando il progetto.
Eppure, dopo l’immenso successo de La Sirenetta, lo studio Disney capì che quella storia tanto romantica quanto semplice poteva risultare un nuovo successo per lo studio animato.
Il Rinascimento andava incontro alla sua definitiva conferma quando nel 1991 la Disney con La Bella e la Bestia stupì il mondo, portando sul grande schermo uno dei film d’animazione più amati e premiati di sempre.
Al di là dell’immagine e delle possibilità
La storia, nota ai più, parla di Belle, giovane ed eccentrica donzella francese con la passione dei viaggi e della lettura. Faticante nella creazione di rapporti con la sua piccola cittadina di provincia, si ritroverà a confrontarsi con La Bestia, un principe maledetto da una strega.
Tra i due nascerà uno dei rapporti più genuini e spontanei della storia del cinema. Una storia d’amore che abbatte i limiti delle distanze e delle differenze. In America durante i primi anni ’90 era infatti pop la questione riguardante la “donna trofeo”, ovvero una demarcazione sulla figura femminile vista meramente come oggetto di trionfo dagli uomini. Questo movimento democratico e antirazzista prende vita anche nel film La Bella e la Bestia, strizzando l’occhio persino all’Accademy Awards che nominò la pellicola in ben 6 categorie agli Oscar del 1992.
Questo film infatti supera i preconcetti che si limitano al giudizio di una immagine. La Bella e la Bestia è infatti una fiaba che parla di metaimmagini e stravolge i pregiudizi legati all’aspetto.
Parlando di immagini, il personaggio di Belle fu ispirato dal viso e dalle movenze dell’amatissima attrice Audrey Hepburn. La Disney, dunque, tornava a modellare i suoi personaggi come ai tempi dei primi successi.
Il film animato più premiato di sempre
Dopo Terminator 2, La Bella e la Bestia fu il film più visto del 1991, e il motivo è presto detto.
Sotto la regia di Gary Trousdale e Kirk Wise prende vita praticamente tutto. A partire dagli oggetti del castello infestato. Lumière, Tockins e il resto dell’oggettistica prende vita con sinuosi movimenti e determinate caratterizzazioni. Ingrediente fondamentale del Rinascimento Disney è infatti la cura di ogni singolo personaggio, persino quelli di contorno come le spalle comiche.
Corale e coinvolgente è infatti la canzone Stia con Noi che ben presto diverrà iconica nella cultura pop.
La storia d’amore tra Belle e La Bestia affronta determinate fasi come qualsiasi rapporto verosimile. Da un’inimicizia a una serie di compromessi, fino a sacrificarsi per il bene dell’altro/a. Belle raffigura come Ariel ne La Sirenetta una figura femminile capace di opporsi alla società e a chi la circonda pur di raggiungere ciò che realmente desidera. Se per Ariel il desiderio era ben chiaro prima che iniziasse la pellicola, Belle inizia colma di dubbi e con la testa tra le nuvole, fino a capire in base agli eventi cosa realmente desidera in cuor suo. Una caratterizzazione non indifferente per il mondo del cinema e dell’animazione di quei tempi, stravolgendo i canoni convenzionali e portando sul grande schermo un film animato realmente unico e originale.
Maturo dal punto di vista tecnico – da notare l’ottima scenografia e la spettacolarità della scena del ballo – e ben presto popolare per la sua storia romantica. La Bella e la Bestia è la conferma del ritorno della Disney.
Attraverso l’epoca del Rinascimento, gli anni ’90 ritrovano la major del cartone animato e vedono nascere, l’uno dopo l’altro, immensi capolavori mixati tra disegni naturali e CGI.
La Bella e la Bestia riceverà ben 2 statuette alla cerimonia Oscar del 1992 trionfando nelle categorie Miglior Colonna Sonora e Miglior Canzone (È una storia sai).
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