22 Novembre 2021 - 15:19

La Camba: “Dentro le mie canzoni si respira il coraggio”

Federica Camba - La Camba

Mentre ci racconta il suo nuovo singolo “Controvento”, La Camba ci invita a trovare il coraggio di essere noi stessi. Scopriamo insieme l’intervista completa!

Dopo il successo dei brani “Qui e ora” e “Facci Caso“, La Camba (nome d’arte di Federica Camba) ha pubblicato il singolo “Controvento“, una canzone scritta e composta dalla stessa in cui racconta, la libertà e, soprattutto il coraggio di vivere “controvento”.

Pronti a scoprire l’intervista completa?

INTERVISTA

1. Partiamo dal tuo nuovo singolo “Controvento”: cosa ti ha spinto a scrivere questo brano?

Penso che questo sia un brano che sia davvero uscito fuori da solo. Mi sono svegliata in piena notte e avevo già tutto in testa, sia il testo che la musica, e questa cosa mi ha sbalordita. Evidentemente dentro di me stava già lavorando questa canzone, ecco perché ti dico “si è spinto a scriversi da solo”. Probabilmente stavo già ammortizzando questa nuova consapevolezza, questa voglia di libertà e di essere me stessa: è una grande libertà quella di concedersi di essere se stessi.

2. Una parola che spesso citi tra le righe è “Coraggio”. Quanto coraggio ci vuole a vivere “Controvento”?

Tantissimo. Tra l’altro mi piace non citarla mai, però voglio che sia il sapore che lascia alla persona che ascolta quella canzone. La parola “coraggio” non è mai nominata, ma la respiri. Secondo me, ad oggi è quasi un lusso permettersi il coraggio di essere se stessi.

3. Per volare bisogna osare e tu con questo brano lanci proprio questo messaggio.

Basta vivere sopravvivendo, viviamo vivendo davvero! Tra l’altro lo diamo per scontato ma abbiamo una vita e ce la dobbiamo giocare bene. Ci dobbiamo della felicità e per essere felici bisogna essere autentici.

4. Osare significa anche mettere in discussione le proprie certezze, è una cosa che fai spesso?

Certo, anche se a volte è devastante. Se scrivi in modo autentico la musica ti chiede continuamente di metterti alla prova con te stesso e perciò di cancellare quelle comfort zone che a volte ci sembrano che ci facciano vivere meglio, ma in realtà poi ci fermano. Quando siamo in una comfort zone non proviamo davvero cosa per noi è meglio.

5. Il messaggio che tu trasmetti con questa canzone viene assorbito completamente all’interno del videoclip diretto da Luca Tartaglia. Mi ha colpito particolarmente la scena in cui ti ritrovi con una “X” sulle labbra che viene eliminata dal grido “Non me ne frega niente” che potrebbe sembrare un’affermazione che quasi sfiora il nichilismo invece, in questo caso, è un invito a vivere la vita che vogliamo e non quella che le altre persone immaginano per noi.

Dobbiamo essere quelli che siamo e non quelli che gli altri si aspettano che noi siamo. Questo gridoNon me ne frega niente” con questa “X” sulla bocca, va a significare tutte le cose che non possiamo essere e tutte le cose che non possiamo dire: questo grido è davvero liberatorio. Non voglio avere dei non ricordi perché non ho avuto il coraggio di vivere certe cose. Non voglio avere dei posti che non ho visto perché mi andava bene dove stavo.

6. Un brano che potrei definire il lato B di “Controvento” è “Qui e ora”: c’è un filo conduttore tra i due singoli?

Sai che mi sono resa conto che insieme a “Facci Caso” è come se ci fosse una trilogia? Solitamente parlo di amore nelle mie canzoni perché è quello che mi ispira, ma per queste tre canzoni sto sempre continuando a parlare di amore, ma questa volta di amor proprio.

7. Questa trilogia potrebbe diventare un album?

Assolutamente sì! Sto lavorando e all’interno di esso ci saranno i tre singoli “Controvento”, “Qui e Ora” e “Facci Caso”. Quest’album ulula l’urgenza di dire le cose che per me sono importanti.

8. Quale potrebbe essere la parola chiave del tuo nuovo album?

Autentico.

9. A fine settembre sei stata ospite di Marco Masini sul palco dell’Arena di Verona: com’è stato ritornare a cantare dal vivo?

Già l’Arena di Verona è un palco che ti emoziona per lo storico che ha, poi immagina di duettare con un artista che ascoltavi da piccola. Non solo sono arrivata a collaborarci ma anche a duettare con Masini. La cosa bella ed emozionante di quel giorno, è stato il pensiero di poter ritornare a cantare del vivo. È stato mettere il primo passo con l’idea di normalità e di convivenza con ciò che c’è stato e che ci ha mutilati, perciò è stato davvero molto emozionante!

10. A proposito di live, ascolteremo il tuo album dal vivo?

Non vedo l’ora anche perché in un video scegli le immagini che vuoi far vedere o in una canzone scegli di far sentire come vuoi cantare, ma dal vivo c’è uno scambio di occhi e di voce. Non c’è più solo la mia, ma sono tante e non vedo l’ora di ritornare a cantare dal vivo! 

11. Oltre ad essere una bravissima cantautrice sei soprattutto una delle autrici più importanti del panorama discografico italiano degli ultimi 10 anni. Dal 2008 in poi hai iniziato a collaborare con Alessandra Amoroso e, all’interno del suo ultimo lavoro discografico, hai scritto per lei, insieme a Daniele Coro e Virginio Simonelli, “Ti vedo da fuori”. All’interno del brano Alessandra canta “Avrei voluto, avrei dovuto spesso, ma in questi avrei trovavo solo disordine”. Quant’è difficile passare dal “avrei dovuto” al “ho scelto di fare”?

Parliamo sempre dello stesso coraggio di cui parlo all’interno del singolo “Controvento”. È un passo fondamentale per la libertà. Non quello che dovremmo ma quello che vogliamo: questo è un grande passo di crescita personale.

12. Hai mai pensato di realizzare un album di cover con alcuni dei brani che hai scritto per altri artisti?

C’ho pensato e ci sto pensando, mi piace l’idea di “riappropriami” delle mie canzoni in modo che la gente sappia davvero come sono nate.

13. Come funziona il tuo processo di scrittura? E come nasce un brano?

Dipende… Spesso ho la necessità di collaborare con delle persone che mi spostano dalle mie abitudini di scrittura, proprio per non avere quella comfort zone di cui abbiamo parlato, però ultimamente amo tantissimo scrivere da sola ed è per questo che escono le canzoni fortemente autobiografiche. Non ho una regola di scrittura, sicuramente scrivo pensando a me. Per me la scrittura è un bisogno. Non dico mai “Adesso scrivo una canzone“, ma penso “Ho bisogno di sfogare questa sensazione che mi è rimasta dentro”

14. Durante il lockdown sei riuscita a scrivere tanto?

Io ho sempre viaggiato tantissimo per ispirarmi, e anche perchè mi piace un po’ rubare dei pezzetti di realtà come le vite che incrocio, gli sguardi, le storie che mi immagino. Quando è arrivato il lockdown ho pensato adesso non mi verrà più nulla, e invece questa costrizione mi ha fatto scoprire delle risorse interne incredibili. Da lì ho iniziato ad amare tantissimo il fatto di scrivere da sola: entrare in un mondo che non è di nessun altro e andare proprio nel profondo, nel mio rumore e nel mio silenzio, è incredibile.

15. Alla fine proprio così nascono i brani più veri…

Certo perchè non c’è scampo! O vai in fondo a te stessa oppure no. Anche questo è molto coraggioso perchè sai, a volte, tutti abbiamo bisogno dei periodi in cui non pensiamo tanto a quello che ci succede, invece nella musica, se la fai in un modo autentico ti costringe a guardarti dentro.