La ministra Azzolina e la dura prova dell’esame di maturità
L’esame di maturità si avvicina e ancora le decisioni sono incerte. Il mondo della scuola avverte la Azzolina: senza misure maturità a distanza
La maturità 2020 resterà nei ricordi di tutti noi. Degli studenti, sicuramente, che si troveranno a sostenere un esame diverso da tutti quelli passati; ma anche nell’opinione pubblica. Ancora oggi non esiste un decreto definitivo che detti le linee guida per svolgere l’esame di maturità in sicurezza. La ministra Azzolina si trova costretta ad affrontare una dura prova a un mese dalla data di inizio degli esami è ancora tutto incerto.
Esami a distanza?
Nell’ultimo decreto Scuola la ministra dell’istruzione Azzolina sembrava certa che l’esame sarebbe stato svolto completamente a distanza: niente scritti solo un maxi orale di un’ora. Poi il dietro front. Con l’avanzare della fase 2 le voci che gli studenti avrebbero potuto svolgere l’esame in presenza si sono fatte sempre più insistenti. Ma ancora oggi non c’è un un protocollo di sicurezza stringente e dettagliato a garanzia della salute di tutto il personale coinvolto nell’esame di Stato e degli alunni.
Licia Cianfriglia, presente al tavolo come consigliere eletto dei dirigenti, al Sole 24 Ore, spiega le posizioni della categoria: «Noi di Anp siamo intervenuti con determinazione nel dibattito perché fossero messi al centro messaggi fondamentali, prima di tutto quello della sicurezza, un protocollo nazionale preciso e prescrittivo è urgente. In mancanza delle condizioni – aggiunge – non si può pensare di far assumere ai dirigenti responsabilità che a loro non competono».
Colloquio senza scritto
Sempre sulla maturità 2020 il mondo della scuola chiede alla ministra Azzolina di rendere più snello il colloquio in cui consisterà l’intero esame. Eliminando lo scritto di partenza sulla materia di indirizzo che al momento va consegnato entro il 13 giugno sulla base di un argomento concordato con i prof entro il 1° del mese prossimo. Meglio limitarsi a indicare l’argomento – suggerisce il parere – e approfondirlo poi durante l’orale. Un invito che va a braccetto con quello di eliminare l’elenco dettagliato delle varie fasi in cui si svolgerà la prova e la durata prefissata di un’ora. A decidere sarà la commissione tutta interna (più il solo presidente esterno) nelle riunioni preliminari.
L’ultima parola della ministra Azzolina
Tocca ora alla responsabile dell’Istruzione decidere se e cosa recepire nei testi definitivi delle ordinanze che sono attesi nelle prossime ore. Il tempo scorre e meno di un mese dall’esame più importante per la vita di molti studenti c’è bisogno di chiarezza e responsabilità. Un esame importante anche per la ministra pentastellata che dovrà occuparsi della tante critiche ricevute durante questi mesi di pandemia per la gestione delle scuole. Punto interrogativo resta la riapertura a Settembre dove il mondo della scuola spinge per trovare una soluzione chiara e sicura.
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