Immagine da Pixabay
Si chiama “decretazo digital” il provvedimento appena approvato in Spagna che permette al governo centrale di interrompere arbitrariamente la connessione ad internet dei propri cittadini, senza l’intervento dell’autorità giudiziaria.
Dalle stanze governative giustificano questo provvedimento con la volontà di mantenere l’ordine pubblico e difendere la cittadinanza dalla disinformazione ma sono molte anche le voci di chi vede nel “decretazo digital” una mossa per privare gli spagnoli della propria libertà digitale.
Di questo avviso è, per esempio, la dottoressa Simona Levi (fondatrice della piattaforma XNet che da oltre un decennio si occupa di tutela dei diritti digitali) la quale, interpellata da Il Fatto Quotidiano asserisce:
“Hanno utilizzato le proteste in Catalogna come pretesto per restringere le libertà digitali di tutto il Paese. Dicono di aver emanato questo provvedimento per difendere i cittadini dalla disinformazione, invece tolgono la possibilità di usare internet: un provvedimento degno dei regimi autoritari”.
La Levi pone, infine, anche la questione della vulnerabilità dei dati degli utenti di tutta la Spagna poichè “I dati personali possono essere trasferiti da un’amministrazione all’altra, senza previa autorizzazione delle persone”.
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