Sono passati 30 anni da quando, il 1 Marzo 1982 veniva mandato in onda, per la prima volta in Italia, Lady Oscar. Indimenticabile la sigla dell’eroina francese diventata uno dei simboli degli anni ’80. Ispirato al manga di Ryoko Ikeda “Versailles no bara” (La Rosa di Versailles), il cartone è stato il precursore di concetti come identità di genere ma Lady Oscar parla anche di amore non corrisposto, guerre e intrighi di corte.
Tra le tante curiosità, il titolo a cui si ispira (La Rosa di Versailles) fa riferimento a cinque personaggi. Maria Antonietta è la rosa rossa, Madame de Polignac quella gialla. Rosalie un bocciolo di rosa, Jeanne la rosa nera e Oscar è la rosa bianca.
Il personaggio di Lady Oscar, il cui nome completo era Oscar François de Jarjayes, non è mai esistito, ma per crearla Ikeda si è ispirata ad almeno due figure storiche: François Augustin Reynier de Jarjayes, conte e cavaliere che tentò di aiutare la famiglia reale durante la Rivoluzione, e Marie-Jeanne Schellinck, donna francese che si finse uomo per arruolarsi nell’esercito a fine ‘700. Andata in onda in Giappone nel 1979 fu un insuccesso mentre in Italia alcune scene e dialoghi sono stati censurati.
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