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Tra i lavoratori si respira aria di tensione e preoccupazione. In molti, dopo l’annuncio di ieri sera da parte di Conte di chiudere alcune attività commerciali, cercano di far sentire la propria voce per difendere innanzitutto il diritto alla salute. Gli operai che prestano servizio nelle fabbriche chiedono di essere tutelati dall’emergenza sanitaria che oggi è in corso. Pertanto rivendicano la chiusura dei luoghi di lavoro.
Da Nord a Sud i lavoratori sono in protesta. Molti sono gli scioperi. “Dopo la conferenza stampa del presidente del Consiglio Conte si è diffusa molta ansia e preoccupazione che poi è esplosa questa mattina – riferisce Samuele Lodi, segretario generale Fiom Emilia Romagna – e in alcune aziende ci sono state fermate in modo spontaneo”. Anche all’ArcelorMittal i lavoratori sono in protesta. Valerio D’Alò, segretario nazionale Fim Cisl, dichiara: “In Puglia è in corso a Taranto la trattativa tra Rsu e ArcelorMittal perchè l’azienda sta facendo muro di fronte alla richiesta di rallentare la produzione.”
Ieri Fim, Fiom e Uilm hanno fatto un comunicato unitario per chiedere di fermare temporaneamente le produzioni e mettere in sicurezza i lavoratori. La richiesta presentata prevede la chiusura degli impianti fino al 22 marzo. con lo scopo di sanificare gli impianti e mettere in sicurezza i lavoratori.
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