“Le due dee”: l’evento artistico-gastronomico di Pizzà unisce i due cuori della città di Salerno
Parola d’ordine: dualismo. E’ questo il leitmotiv che ha condotto e caratterizzato la serata-evento tenutasi ieri sera, venerdì 14 settembre, presso la Pizzeria “Pizzà-identità gastronomiche” di Salerno. Sita in via Masuccio Salernitano, nel pieno centro storico della città, il ristorante ha ospitato la presentazione di due opere d’arte, installate all’interno del locale, appositamente ideate e realizzate da Amed, alias Giuseppe de Martino, giovane artista contemporaneo.
Dipinti in vernice spray, dai colori tenui e rilassanti, i quadri ritraggono due icone mitologiche: Demetra, dea della terra e dell’agricoltura, e la sua controparte acquatica, una Nereide, divinità dei mari calmi. Ad accompagnare la mini esposizione artistica, un percorso eno-gastronomico, concepito ad hoc per la serata, diligentemente preparato e servito dallo staff di Pizzà.
Il menù delle due dee: mari e monti in perfetto equilibrio
“L’ispirazione nasce proprio dalla nostra amata Salerno, una città che porta con sé entrambe le tradizioni, di mare e di terra” – le parole del titolare di Pizzà Nicola Monetti-“È a questo che si ispira il menù di stasera, artisticamente accompagnato dalle opere di Amed. Mari e monti, i cui prodotti fanno parte della nostra dieta quotidiana, tipica mediterranea, sono i protagonisti del nostro percorso sensoriale a tutto tondo”.
- Ad aprire le danze una fetta di Montanara fritta ripassata al forno: la “Señorita ubriaca”, condita con patanegra, pecorino manchego e caviale di meloncello, ha regalato un incipit esotico, forse poco conforme alla tradizione, ma fedele ai canoni di semplicità e raffinatezza.
- Si continua poi con uno dei gusti più iconici di Pizzà, la “Tre piennoli a freddo”: un tetris di colori, regalato dalle creme dei pomodorini del piennolo rispettivamente rosso, giallo e arancione, distesi sul fior di latte, decorati in ultimo con dell’emulsione di basilico. Una pizza che, in termini di opere d’arte, non teme certo il confronto con le dee appese al muro.
- La terza portata si intitola invece “Dicembre”, piccola anticipazione del menù invernale, condita con baccalà all’insalata, purea di patata ratta, chips di peperone sciuscillone (Teggiano) e polvere speziata dello stesso. Evocativa, “Dicembre” rimanda senza equivoci ad uno dei piatti tipici della vigilia di Natale (salernitana).
- Quarta ed ultima portata salata, una delle pizze protagoniste della stagione estiva di Pizzà: la “Fior di mare”, a riconferma del tema dualistico della serata. Con una base costituita da fior di latte e fior di zucca, la pizza accoglie all’uscita cozze fritte, con fonduta di pecorino al nero di seppia e crema di datterino giallo dry caramel a filo. Una grattugiata di zeste di sfusato amalfitano ad ultimare il tutto.
- La Tradizione Mari e Monti è stata riprodotta anche dal dessert: livellato, la base di crumble alla nocciola di Giffoni, regge solidamente la mousse di ricotta di pecora, sovrastata da cubetti di pan di Spagna, ammorbiditi nel limoncello. Zucchero a velo e granella di nocciola come note decorative.
- E come ogni degustazione che si rispetti, non poteva certo mancare la componente enoica. Accostato alle prime due portate, un vino bianco spumante “Donorè”, dall’azienda avellinese “Macchie Santa Maria”. Per le restanti tappe del tour, un secondo bianco, un Irpina D.O.C. “Coda di Volpe”, dalle cantine di Salvatore Molettieri.
Si conclude così l’esperienza artistico-gastronomica di Pizzà, volta a trasmettere agli ospiti della serata la tradizione, dalla doppia anima, della cucina tipica salernitana. Quello di ieri è stato un vero e proprio (doppio) appuntamento con il buon gusto, a cui la pizzeria che da ormai più di un anno affaccia sul murales di Masuccio, fa sempre da garante.
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