Una nuova proposta di legge è stata presentata dalla Lega in merito all’acquisto ed alla detenzione di armi da fuoco per difesa personale. Un tema molto caro al partito di Matteo Salvini. Come spiega Vanessa Cattoi: “Rendere più agevole l’iter per acquistare un’arma destinata alla difesa personale, aumentando da 7,5 a 15 joule il discrimine tra le armi comuni da sparo e quelle per le quali non è necessario il porto d’armi“.
Continua la deputata del Carroccio: “Ai sensi della normativa vigente, sono considerate armi comuni da sparo, oltre ai fucili, alle rivoltelle e alle pistole a funzionamento semiautomatico, anche le armi denominate ‘da bersaglio da sala’, quelle ad emissione di gas, nonché quelle ad aria compressa o gas compressi, i cui proiettili eroghino un’energia cinetica superiore a 7,5 joule. Per acquistare un’arma dotata di potenza inferiore le procedure sono molto semplificate, in quanto è sufficiente aver compiuto la maggiore età ed esibire un documento d’identità in corso di validità”.
Secondo la deputata, inoltre, sono circa 5 milioni gli italiani in possesso di un’arma da fuoco, ma le norme che regolamento il trasporto sono molto restrittive come lo sono le vendite di cartucce e munizioni. Per questo la proposta di legge volta a semplificare l’iter.
Intanto, però, il vicepremier Luigi di Maio frena, sostenendo che lui e molti italiani non vogliono un Paese così e che più sicurezza non significa necessariamente più armi in giro. A questa proposta di legge, quindi, nessuno deputato dei 5 Stelle voterà sì.
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