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Lucio Battisti: “Il mio canto libero” celebra l’amore autentico

Perchè Lucio Battisti, e Mogol, hanno deciso di utilizzare l’espressione “vento tiepido d’amor” per il brano “Il mio canto libero”? Scopriamolo insieme

Oggi vi parliamo di uno dei brani più conosciuti di Lucio Battisti: “Il mio canto libero“. Il brano fa parte dell’omonimo album pubblicato nel novembre del 1972. Fu fin da subito un grande successo, infatti, rimase primo in classifica per molte settimane.

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Il brano è stato scritto a quattro mani insieme a Mogol e, come spesso accadeva, Lucio Battisti si occupava delle musiche, e Mogol scriveva i testi. La loro è stata una delle più proficue collaborazioni di tutta la storia della musica italiana.

Nella canzone “Il mio canto libero” Battisti celebra l’amore incondizionato per una donna e, fin dalla prima strofa lo racconta in tutte le sfaccettature. L’amore può nascere anche “in mezzo al pianto” perchè l’unica condizione necessaria è l’autenticità. L’amore porta “nuove sensazioni e giovani emozioni che si esprimono purissime in noi” che sono regolate non solo dai “fantasmi del passato” ma anche dal “vento tiepido d’amor“.

Mogol ha scelto di usare proprio l’espressione “vento tiepido d’amor” perchè il termine “tiepido” simboleggia la moderazione. Né troppo caldo, né troppo freddo. Nell’amore bisogna rispettare i tempi e le situazioni e questo il duo Mogol-Battisti lo aveva capito.

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Testo

In un mondo che
Non ci vuole più
Il mio canto libero sei tu
E l’immensità
Si apre intorno a noi
Al di là del limite
Degli occhi tuoi
Nasce il sentimento
Nasce in mezzo al pianto
E s’innalza altissimo e va
E vola sulle accuse della gente
A tutti i suoi retaggi indifferente
Sorretto da un anelito d’amore
Di vero amore
In un mondo che (pietre un giorno case)
Prigioniero è (ricoperte dalle rose selvatiche)
Respiriamo liberi, io e te (rivivono ci chiamano)
E la verità (boschi abbandonati)
Si offre nuda a noi (perciò sopravvissuti vergini)
E limpida è l’immagine (si aprono)
Ormai (ci abbracciano)
Nuove sensazioni
Giovani emozioni
Si esprimono purissime
In noi
La veste dei fantasmi del passato
Cadendo lascia il quadro immacolato
E s’alza un vento tiepido d’amore
Di vero amore
E riscopro te
Dolce compagna che
Non sai domandare ma sai
Che ovunque andrai
Al fianco tuo mi avrai
Se tu lo vuoi
Pietre un giorno case
Ricoperte dalle rose selvatiche
Rivivono
Ci chiamano
Boschi abbandonati
E perciò sopravvissuti vergini
Si aprono
Ci abbracciano
In un mondo che
Prigioniero è
Respiriamo liberi
Io e te
E la verità
Si offre nuda a noi
E limpida è l’immagine
Ormai
Nuove sensazioni
Giovani emozioni
Si esprimono purissime
In noi
La veste dei fantasmi del passato
Cadendo lascia il quadro immacolato
E s’alza un vento tiepido d’amore
Di vero amore
E riscopro te
Lucia Romaniello

Intuitiva, tenace, energica e sincera. Ho conseguito la laurea in "Discipline delle Arti Visive, della Musica e dello Spettacolo" presso l'Università degli Studi di Salerno e sono una giornalista pubblicista. Amo profondamente la musica perché, come direbbe un grande Maestro, ci insegna la cosa più importante: ascoltare.

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