Nel suo singolo più recente, “Pioggia Viola”, la vincitrice di X Factor Chiara Galiazzo canta:“Ci sono cose che tu non sai, Battisti non c’è su Spotify”. Da questa notte invece, non sarà più così perchè l’editore Acqua Azzurra ha deciso di tornare a conferire alla SIAE la raccolta e la ripartizione dei diritti sulle opere musicali di propria titolarità sulle piattaforme online.
Questo significa che da domenica 29 Settembre potremo tornare a riascoltare su Spotify e le altre piattaforme musicali attualmente in uso tutte le canzoni del periodo d’oro Mogol-Battisti che saranno rilasciate su etichetta Sony Music.
La stessa casa discografica precisa invece che non sarà possibile ascoltare i successi che Lucio ha scritto in collaborazione con Pasquale Panella, poichè a detenere quei diritti è l’editore Aquilone che non ha ancora sciolto il contenzioso riguardante la trasmissione delle stesse sulle piattaforme musicali in streaming.
Mogol conobbe Lucio Battisti, all’epoca chitarrista de “I Campioni” nel 1965 e contribuì ai suoi primi testi come Balla Linda, Dolce Giorno e Luisa Rossi. E’ stato Mogol a convincere Lucio a cantare da sè le sue canzoni: fu così che si presentò al Festival di Sanremo 1969 con Emozioni. Pietre miliari della musica italiana afferenti all’epoca di questo sodalizio (conclusosi agli inizi degli Anni Ottanta) sono poi: “Sì, Viaggiare”, “Una donna per amico”, “Ancora tu” e, soprattutto, “Il mio canto libero”.
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