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Magritte si innamorò del Surrealismo grazie a Giorgio De Chirico, quando vide vide rappresentato “Canto d’Amore” in uno scenario urbano simile alle odierne piazze.
Quell’incontro, che rappresentò la svolta per il giovane grafico degli anni ’20, è oggi celebrato attraverso una Mostra, che si terrà a Basilea dal 10 al 14 giugno.
La sua grande carriera ebbe inizio nel 1926, con l’opera “Il Fantino perduto”, grazie alla quale esordì galleria Centaure di Bruxeselles.
Ha così inizio un dialogo immaginario, che dalla Galleria d’Arte Maggiore di Bologna arriva nella città svizzera, in occasione di Art Basel.
Negli spazi del Mentelin-Hof, si potranno ammirare pitture, ma anche sculture in bronzo del De Chirico, dagli Anni ’20 ai ’60. Anche i famosi manichini di “Ettore e Andromeca” ed i “Trovatori” , i “Cavalli in riva al mare” e “I Gladiatori”.
La pittura Metafisica ha avuto un grande impatto su Magritte, che partecipa all’esposizione con opere che spaziano anche dalla Pop Art fino alla Concettuale.
Tra i suoi capolavori più famosi abbiamo i suoi “quadri nel quadro”, i displacement fra giorno e notte dai quali nascono una nuova realtà dei sensi.
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