Maid è una miniserie televisiva statunitense, di genere drammatico, ispirata al memoir di Stephanie Land “Domestica: Lavoro duro, Paga Bassa, e la voglia di sopravvivere di una Madre”. La serie è stata creata da Molly Smith Metzler, ha debuttato su Netflix il 1º Ottobre 2021 e si articola in ben 10 episodi dalla durata di circa un’ora ciascuno:
Ogni episodio mette in risalto un particolare della storia di Alexandra Russell (detta Alex). Alex è una giovane madre di 25 anni che ha un rapporto ambivalente con la madre Paula, bipolare ed irresponsabile, e con il padre Hank, ex alcolizzato e uomo violento, il quale ha segnato profondamente l’infanzia della protagonista.
Come accade alla maggior parte delle persone che crescono in una famiglia disfunzionale, Alex reitera, nella coppia e a livello totalmente inconscio, lo schema comportamentale dei genitori. Grazie all’ausilio di numerosi flash-back, riusciamo a cogliere l’esatto momento in cui Alex si innamora perdutamente del compagno Sean, un barman affascinante e problematico che guadagna immediatamente le attenzioni della ragazza.
I loro occhi si incrociano in un bar, il nido d’amore della coppia. Alex non ha avuto rapporti genitoriali stabili e, di conseguenza, fin dal primo incontro con il ragazzo, sente di volerlo salvare. In lui vede le fragilità della madre e la figura di un padre-uomo che non ha mai avuto al proprio fianco. Dall’unione di queste due solitudini verrà alla luce Maddy, una bellissima bambina dai capelli dorati come il grano e dalla dolcezza infinita.
Un amore fortissimo il loro. L’amore di due personalità sofferenti e pregne di dolore. L’amore di due giovani con storie tragiche alle spalle, storie che profumano di tossicodipendenza, alcool e cordoglio. Anche Sean, infatti, è figlio di una realtà disfunzionale: la madre beveva e si drogava. E, di conseguenza, ad un certo punto, quello che sembrava essere un amore salvifico e solido, si trasforma nel peggiore degli amori.
Sean inizia a bere e a violentare psicologicamente Alex e la figlia Maddy. Lancia piatti e bicchieri contro le mura di casa, le spaventa con il suo comportamento brutale ed aggressivo, le notti diventano lunghissime e piene di paura. Il cuore batte all’impazzata, l’idillio viene distrutto da una mostruosità spaventosa ed inaspettata. Una verità sconcertante, una sola, una scheggia di vetro che taglia per sempre la pelle di Alex (affidata all’ottima Margaret Qualley): ha paura della persona che diceva di amarla più di ogni altra cosa al mondo.
Per Alex, Maddy rappresenta la parte bambina della propria personalità. Da un punto di vista meramente psicologico, madre e figlia non rappresentano due unità psichiche separate, ma un tutt’uno. Anche Maddy, come Alex, sta vivendo un’infanzia difficile: frequenti cambi di casa e di luoghi, il padre che dovrebbe proteggerla e che, invece, diventa la persona dalla quale doversi necessariamente difendere per sopravvivere.
Negli occhi azzurrissimi di Margaret vediamo spesso il buio pesto dei ricordi, la vividezza incessante di un particolare: lei che si nasconde in un mobile della cucina mentre il padre Hank, ubriaco, urla e picchia la madre Paula. Questo ricordo, venuto a galla nel bel mezzo della serie sconvolge ulteriormente la ragazza che, proprio in quel momento, stava tentando di riallacciare il rapporto con il padre.
Hank nel frattempo si è rifatto una famiglia, nucleo perfetto e pieno di attenzioni. Un mondo completamente lontano da quello di Alex, che deve lottare continuamente per sopravvivere perché non può contare su nessuno. Alex verrà ulteriormente turbata nel momento in cui vedrà che anche la figlia, in preda all’ennesima reazione violenta del compagno, si nasconderà in un mobile della cucina per proteggersi. Lo farà dolcemente, con le mani sulle orecchie e la paura negli occhi e nel cuore.
Per Sean, Maddy rappresenta la parte fragile e rimossa della propria personalità. Anche Sean ha sofferto e, di conseguenza, prova per la figlia una tenerezza indescrivibile. Nel corso della serie, il giovane barman inizia ad odiarsi per la sua condizione. Alterna amore, violenza e decadenza nei confronti di sé stesso e della propria immagine. È consapevole di star facendo del male a Maddy, ma non riesce ad uscire dalla dipendenza dall’alcool. Sarà proprio questo vizio che lo porterà a legarsi molto ad Hank, padre di Alex.
È un cerchio che si apre e si chiude, è una sfera nella quale si specchiano due persone appartenenti ad una generazione diversa, ma legate per sempre dalla stessa disgrazia infame.
Alex fugge così dalla propria abitazione, ricca di violenza e di dolore e diventa “Maid” che, letteralmente, significa “donna delle pulizie”. Non è la protagonista che sceglie questo lavoro, ma è il lavoro che sceglie la protagonista e che sarà, come vedremo, il tassello fondamentale per la sua costruzione interiore. Si rivolge al Value Maids e qui trova Yolanda, donna dal carattere duro e determinato che procura lavoro alle ragazze che le vengono mandate dai servizi sociali e, successivamente, chiede aiuto ad un centro antiviolenza, dove c’è Denise, donna che lo gestisce, vittima anche lei, quando era giovane, di violenza domestica.
Alex è povera e lo è senza mezzi termini: non ha i soldi per mangiare, per spostarsi, per avere una macchina, per vivere. Dorme alla stazione dei traghetti con la figlia tra le braccia. È sola, abbandonata, emarginata e lontana dal mondo ricco, patinato e perfetto, ma ha la forza di non perdere mai una cosa fondamentale: sé stessa e la propria persona. Ed è proprio in stazione che Alex incontra nuovamente Nate.
Nate frequentava il bar in cui si sono conosciuti Alex e Sean. Ingegnere strutturale, ex spasimante della ragazza, è divorziato e ha un figlio della stessa età di Maddy. Cercherà di aiutare Alex in tutti i modi ma non lo farà in modo del tutto incondizionato. Nate, infatti, è l’emblema del ragazzo perfetto: ha una bellissima famiglia, ha un bel rapporto con i genitori, è ricco, affermato e realizzato e non si incastra per nulla con il vissuto emotivo di Alex che, pur essendo affascinata dai modi garbati del ragazzo, non riesce ad entrare totalmente in sintonia con lui.
Ecco perché, durante una crisi maniacale di Paula, Alex si getterà nelle braccia di Sean: due personalità dal passato turbolento che tentano di salvarsi facendo l’amore. Lo stesso Sean è, a suo modo, innamorato di Alex: tenta, infatti, di fare sesso con molte donne ma il desiderio amoroso e carnale che prova per Alex è ancestrale. Nonostante ciò, in una scala di valori indiscutibile, la violenza è l’opposto dell’amore: dove ci sono svalutazione, denigrazione, controllo, condizionamento, non può esserci amore.
Ecco perché sia Nate che Sean rappresentano, in realtà, per Alex, due facce della stessa medaglia. L’amore di Nate dice: “Ti tratto bene e ti aiuto, ma a patto che tu possa amarmi”. L’amore di Sean, d’altro canto, afferma: “Tu per me rappresenti un’ancora di salvezza priva di anima, un oggetto che desidero follemente e al quale io ho bisogno di aggrapparmi per mettere a tacere le parti scomposte di me. Non mi importa di che cosa provi tu, tu sei un essere sviscerato da sentimenti. Tu hai una sola funzione. Tu, molto semplicemente, devi stare sotto il mio controllo mentre io posso fare ciò che voglio”.
Regina è una ricca cliente di Alex e possiede una casa vacanza a Fisher Island (Portland). È un’ avvocatessa a New York, dove si occupa di diritto aziendale. L’incontro tra Alex e Regina sembra un incontro come tanti. Distanze sociali, caratteriali e personali costellano il loro rapporto che, nel corso della stagione, si rafforza e si fortifica.
Regina è una donna apparentemente forte e fredda. Tiene dentro la propria sofferenza interiore, naviga nella ricchezza e scopre, una sera qualsiasi, che non le basta. Durante la quarta puntata “Cashmere” vi è, infatti, una nota molto interessante: è il giorno del Ringraziamento e Alex si offre di pulire la casa della donna, che è fuori con il marito. La ragazza, immagina, allora, di vivere la vita di Regina. Accoglie nella villa dell’avvocatessa un ragazzo conosciuto su Tinder, dichiarando di essere una spensierata ragazza che studia e che vive nello sfarzo e nel lusso.
Alex, con sua grande sorpresa, scopre che quell’esistenza vacua non le piace. Questo pensiero viene confermato, alla fine della puntata, dal racconto di Regina che, in lacrime, parla ad Alex del suo divorzio dal marito, affetto dal Morbo di Alzheimer, e dell’impossibilità di avere figli. Le vite delle due si mescolano e si abbracciano, si lacerano e si stringono, sono una serie di opposti che si sposano e si straziano, si distruggono e si confondono.
La vita apparentemente perfetta ma estremamente drammatica di Regina buca lo schermo, sorprende lo spettatore, mette in luce la drammaticità della perfezione artificiosa e costruita delle persone che, molto spesso, non hanno il coraggio di essere sé stesse. Non sempre, d’altronde, ci si può rivelare. E forse, forse tutto questo ha un non so che di simile alla disperazione.
Nonostante le palesi differenze i mondi delle due si fonderanno. Le due si aiuteranno a vicenda, l’una mostrerà all’altra i propri punti fragili. Sarà proprio Regina, nel corso della penultima puntata, a restituire ad Alex un quaderno. Cosa conterrà mai?
Nonostante gli abusi psicologici, Alex ha una fiamma dentro, un segreto che non l’abbandona mai: la scrittura.
Intelligente, profonda e creativa, la giovane inizia a scrivere un racconto in cui menziona le caratteristiche di tutte le case che pulisce. Scrivere rappresenta per Alex una rinascita, una cura dal dolore. Un modo per rielaborare lo strazio e trasformarlo in un prodotto percepibile dal mondo, in vita che colora e vibra.
Nel suo tacere, nel suo silenzio, nel suo poter parlare solo con uno sguardo, Alex ritrova sé stessa e la propria dimensione. In un mondo fatto di incertezze e di instabilità, la scrittura è l’unico punto fermo di questa giovane madre pronta a diventare una leonessa, se si tratta di difendere la sua Maddy. Dando degli esempi positivi alla propria bambina, Alex farà domanda in un college, nel Missoula, per studiare scrittura creativa. Vi entrerà grazie alle sue doti.
Sean, all’inizio della serie, ostacolerà molto Alex che, in un primo momento, viene dichiarata “non idonea” dal Tribunale a causa di alcune cose: ha portato via Maddy senza il consenso di Sean, non ha né una casa e né un reddito. Nessuno può testimoniare contro Sean, che è palesemente violento verso la compagna e la figlia.
Alex parte da una condizione di estremo svantaggio. Non ha assolutamente niente e nessuno dalla sua parte. Alla fine della serie tutto questo prenderà una piega totalmente inaspettata. Dopo un periodo di affidamento congiunto, Alex avrà l’affidamento esclusivo di Maddy, per via della dipendenza di Sean. Lui prende consapevolezza del suo stato e vuole risparmiare alla figlia quello che gli hanno fatto vivere i suoi genitori e, in modo particolare, sua madre.
Dopo la separazione dalla madre Paula, Alex diventa madre di sé stessa e della propria bambina. Mentre Sean si allontana dalla parte dolorosa della propria infanzia, lasciando andare Maddy, Alex, a sua volta, chiude per sempre con l’infanzia dolorosa e con la violenza psicologica. Rendendosi autonoma dalla madre, la nostra “Maid” prende, finalmente, in mano la propria vita:
“…Molte persone non scommetterebbero su una madre single che si iscrive al college, ma non sanno quello che c’è voluto per arrivarci: ben 338 bagni puliti, sette tipi di sussidi governativi, nove traslochi, una notte alla stazione dei traghetti e tutto il terzo anno di vita della mia dolcissima figlia Maddy. Ma, quando arriveremo a Missoula, la porterò sulla Sentinel Mountain, che domina sulla città, e le mostrerò la sua nuova casa. […]La camminata sarà dura ma arriveremo fino in cima e quando saremo lì le dirò che la M sta per Maddy e che tutto questo nuovo mondo è per lei”.
Quando ha scritto il libro, Stephanie Land era una giovane mamma single, con una bimba di 2 e una di 9 anni. Con loro, viveva all’interno di una degradante casa popolare. La situazione era così drammatica che, a volte, a causa dei ritardi nel pagamento degli stipendi, Stephanie saltava i pasti perché non si poteva permettere di fare la spesa. A causa di tutto questo stress, Stephanie era vittima di frequenti attacchi di panico. La tormentavano già da quando, all’età di 16 anni, ebbe un incidente stradale che le causò un disturbo da stress post-traumatico.
Oggi Stephanie Land, vittima di violenza psicologica e della povertà più assoluta, è una delle scrittrici e oratrici americane più quotate degli ultimi anni.
Tachicardia, ansia, paura, disturbo post traumatico da stress, depressione, percosse, bassa autostima, alienazione, derealizzazione.
Se tu o qualcuno di tua conoscenza ha subito violenza domestica e psicologica visita il sito “Wanna Talk About it?” oppure rivolgiti immediatamente ad un centro antiviolenza.
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