18 Giugno 2025 - 09:30

“Mal di smartphone”: l’allarme cresce anche in Toscana. Giovani sempre più connessi, ma senza difese

Cresce l’allarme per il cyberbullismo: tra gli 11 e i 13 anni, oltre il 13% degli adolescenti toscani afferma di esserne stato vittima, con le ragazze più frequentemente nel mirino

L’uso precoce e massiccio di internet e social media tra bambini e adolescenti sta diventando una vera emergenza educativa e sanitaria, anche in Toscana. Secondo il nuovo rapporto di Save the Children, intitolato “Tempi digitali”, il 67,3% dei minori tra i 6 e i 17 anni nella regione è online ogni giorno, spesso senza le competenze necessarie per muoversi in sicurezza.

Il rischio maggiore? Una digitalizzazione precoce e incontrollata che genera ansia, isolamento, disturbi del sonno, cali di attenzione e persino dipendenza.

A lanciare l’allarme è anche Maria Antonietta Gulino, presidente dell’Ordine degli Psicologi della Toscana:

Non si tratta di demonizzare la tecnologia, ma di garantire maggiore sicurezza e consapevolezza. Troppi giovani possiedono uno smartphone già in età infantile, senza un’adeguata guida da parte degli adulti”.

Il dato che fa riflettere? Anche l’1,1% dei bambini tra 11 e 15 mesi trascorre oltre tre ore al giorno davanti a uno schermo.

Nel frattempo, in Cina si punta tutto sull’educazione digitale, con corsi obbligatori di intelligenza artificiale nelle scuole. In Italia, invece, il dibattito si concentra sul divieto di smartphone in aula, che il ministro Valditara vuole estendere anche alle scuole superiori, escludendo persino l’uso didattico.

Ma intanto cresce l’allarme per il cyberbullismo: tra gli 11 e i 13 anni, oltre il 13% degli adolescenti toscani afferma di esserne stato vittima, con le ragazze più frequentemente nel mirino.

Infine, preoccupano anche le dipendenze digitali e il gioco d’azzardo online, sempre più diffusi tra gli adolescenti, secondo l’Ordine degli Psicologi regionale: nel 2024, il 68% degli psicologi toscani ha registrato un boom di richieste di supporto, in particolare per ansia, problemi relazionali e uso patologico di internet.

Serve un cambio di passo” – ammonisce Gulino – “con adulti più presenti e consapevoli, pronti a educare e vigilare su ciò che i ragazzi assorbono nel loro mondo virtuale“.

Fonte: IlTirreno.it