Manovra economica, le reazioni di oggi sui mercati
I mercati continuano a riflettere le incertezze sull’andamento dei titoli di stato italiani, dopo le anticipazioni sul Def
I mercati continuano a riflettere la situazione di incertezza scatenatasi dopo il Consiglio dei Ministri e le previsioni sul Def. Se già nei giorni scorsi lo Spread era in aumento, anche oggi assistiamo a un tendenziale rialzo del tasso di interesse dei titoli di stato italiani e quindi del loro differenziale con i titoli tedeschi.
I titoli di stato a dieci hanno continuato a sbandare, attestandosi a metà giornata intorno al 3,2%, in rialzo di 6 punti base. Di conseguenza, lo spread, ovvero appunto il differenziale di rendimento dei titoli italiani con i bund, i titoli tedeschi, è salito fino a 271 punti, contro i 267 di venerdì. Analogamente in Piazza Affari si è registrato un tonfo in apertura e poi un rimbalzo fino a + 1%, poi un’inversione di rotta fino alla parità. Ma permane la serie crisi dei titoli bancari basati sui titoli di stato, a partire dal Banco Bpm, seguito da Ubi e Mediobanca.
“Il mercato in questo momento è attendista, vuole vedere se c’è qualche spiraglio. Inoltre nel weekend sia analisti che stampa estera hanno accolto in modo composto le indicazioni della nota al Def”, ha sottolineato Antonio Cesarano, Chief Global Strategist di Intermonte Sim. I danni, quindi, ci sono e sono concreti, ma la situazione potrebbe essere ancora recuperabili a fronte di rassicurazioni dal contesto italiano.
“I mercati – aggiunge ancora Cesarano – guardano alla prossima settimana per conoscere i dettagli: il 15 ottobre la manovra viene presentata alla Commissione Ue e all’Eurogruppo e il 20 ottobre la legge di bilancio viene presentata in Parlamento. Gli operatori – sostiene – ora sono in attesa di verificare come evolverà il confronto con la Commissione Europea e se vi sarà qualche modifica dei dettagli della composizione dell’obiettivo di deficit. Durante questa fase di attesa, e cioè le prime due settimane di ottobre, vi potrebbe essere un rientro dello spread”, conclude.
Nel mentre, però, si può affermare che “la decisione del governo sia inequivocabilmente negativa per i mercati finanziari e il rendimento del Btp-Bund”, come commenta l’economista Lorenzo Codogno, che rileva come “la logica politica della ricerca del consenso ha prevalso su politiche fiscali prudenti e ragionevoli”.
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