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Marco Mengoni chiude il tour al Palasele di Eboli | RECENSIONE

Ieri sera si è tenuta l’ultima tappa del tour di Marco Mengoni che ha registrato il tutto esaurito in ogni data. Fin dalle primissime ore del mattino, i fan hanno invaso il piazzale antistante il Palasele (SA) per accaparrarsi l’ambitissima prima fila. “Uno dei concerti più belli in assoluto“, la frase più utilizzata tra il pubblico alla fine dell’emozionante e sorprendete concerto.

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Foto di Alfonso Maria Salsano

Salva tutto, ricordi, memorie. Non scappare, salva“, recita il monologo di Marco Mengoni che, attraversando il parterre, proprio dal suo “Esercito“, ha iniziato a scaldare il Palasele sulle note del brano “Cambia un uomo“, singolo che ha anticipato l’uscita dell’album “Materia (Terra)”. Si continua sulle note di “Essere Umani“, e dal pubblico arriva una bandiera arcobaleno a testimoniare, ancora una volta, che nonostante i pregiudizi, l’amore – quello vero – ha vinto, vince, e vincerà.

Foto di Alfonso Maria Salsano

Tutti ballano “un passo di dance” e si godono la serata “come se stanotte fosse l’ultima” fino ad arrivare ad evocare “Tutti i miei ricordi“, passando per “Voglio“, “Muhammad Alì“, “Psycho Killer“, l’intramontabile “Credimi ancora” e “Mi fiderò“, che si apre con l’immagine di un intenso abbraccio, che riflette la voglia e necessità di unirsi quando ci si affida completamente ad un’altra persona.

Arriviamo negli anni ’70 con un intermezzo trasmesso sui led in cui un (quasi) irriconoscibile Marco Mengoni si sdoppia in Jean e Jane, presentando se stesso e la sua band. Ecco svelato il motivo per il quale, il cantautore di Ronciglione, qualche mese fa, si tagliò a zero la barba. Iconico.

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Si continua con le emozionanti “Luce” e “Proteggiti da me“, che esprimono – soprattutto quest’ultima – le mille sfumature vocali di Marco che strega il suo pubblico in visibilio. Dalla passerella si innalza un igloo quadrato in cui vengono trasmesse le immagini del pianeta e lui, ingabbiato all’interno, è protetto dalla “Terra“, che per Marco è da sempre rifugio e protezione.

L’esperienza dovrebbe impedirci di infliggere a qualcuno la sofferenza che abbiamo subito afferma l’artista, che chiude con una dichiarazione importante “Mi sa che la vita è solo tempo per provare a capirci qualcosa, io non so se sono a buon punto, ma per la prima volta non mi fa paura“.

Il coro che si innalza sulle note di “Guerriero” è talmente forte, che alla fine del brano, Marco Mengoni guarda incantato il suo pubblico come se fosse la prima volta. Emozioni alle stelle. Ecco che arriva la standing ovation del Palasele (SA) che “Stasera” è “Pronto a correre” insieme a Marco in questa magica notte di musica.

Foto di Alfonso Maria Salsano

I brani conclusivi del concerto – durato oltre due ore e venti – sono “Ancora una volta” e “Buona vita“. Il primo brano, tratto dall’ultimo album “Materia (Pelle)”, è stato eseguito in acustico creando un’atmosfera intima e suggestiva, che rispecchia il profondo significato della canzone che si snoda sulla speranza di guardare “ancora una volta” negli occhi le persone che abbiamo amato ma ormai sono in cielo.

“E lascia che il tempo abbia la sua parte, e tieni il passo più sicuro. Metti coraggio e buone scarpe, prendi la strada che non fa nessuno”, l’augurio sincero di Marco Mengoni che sulle note di “Buona vita“, saluta commosso il pubblico del Palasele di Eboli.

Marco negli stadi 2023

Dopo gli show nei palazzetti, Marco Mengoni tornerà live negli stadi con #MarcoNegliStadi, in partenza da Padova (20 giugno) e dopo a Salerno (24 giugno), a Bari (28 giugno), a Bologna (1 luglio) e infine a Torino (5 luglio).

Lucia Romaniello

Intuitiva, tenace, energica e sincera. Ho conseguito la laurea in "Discipline delle Arti Visive, della Musica e dello Spettacolo" presso l'Università degli Studi di Salerno e sono una giornalista pubblicista. Amo profondamente la musica perché, come direbbe un grande Maestro, ci insegna la cosa più importante: ascoltare.

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