Martin Freeman “contro” i fans di Sherlock: quinta stagione a rischio

L’interprete di “Sherlock”, Martin Freeman, riapre un dibattito mai del tutto risolto: fino a che punto il pubblico può o deve essere accontentato. Le dichiarazioni

Artisticamente parlando pare sia destinato a sorprenderci nell’horror di prossima uscita “Ghost Stories“, con un ruolo misterioso ed algido come non mai. Per il momento a lasciarci di stucco sono soprattutto alcune dichiarazioni che Martin Freeman ha rilasciato riguardo la difficile gestazione della serie che gli ha dato popolarità: Sherlock.

Quando il pubblico vuole tutto e subito

In realtà, Freeman ha riportato alla nostra attenzione un problema vecchio come il mondo: nel fare artistico che peso hanno le aspettative del pubblico?.

Un peso considerevole, si dirà, in tutte le emergenze del contemporaneo: non è forse vero che è il pubblico a decretare il successo di un cantante, comprando i suoi dischi o andando ai suoi concerti?; e non è forse vero che è sempre il pubblico a scegliere cosa guardare in tv o al cinema?.

Tutto verissimo e sacrosanto ma è anche vero che ascoltando le ragioni di una sola parte in causa la comunicazione artistica non sarebbe più tale, diventerebbe una cosa a senso unico messa in atto solo per lenire la “bulimia” dei pubblici contemporanei a discapito, spesso e volentieri, della qualità.

Cosa ha detto Martin Freeman

Il pubblico non è il cliente che ha sempre ragione, sebbene entrambi paghino una somma per usufruire di un servizio. Dietro il fare artistico ci sono anche sceneggiatori che vogliono prendersi il proprio tempo per capire bene che strada dare al proprio lavoro ed attori che dovrebbero svolgere il proprio lavoro primariamente per passione. Leggendo le diffuse dichiarazioni di Freeman, l’ingrediente che è sembrato mancare è stata proprio quest’ultima:

“Dopo un po’ le aspettative della gente hanno privato Sherlock di tutto il divertimento. Non era più un lavoro fatto per essere goduto“.