10 Aprile 2018 - 14:50

Mattarella e la nuova strategia per il secondo giro di consultazioni

mattarella

Mattarella annuncia l’ordine per il nuovo giro di consultazioni. Prima i partiti e poi i Presidenti delle Camera per tracciare la linea per una soluzione

Il primo giro di consultazioni, pur essendosi concluso con un nulla di fatto, ha permesso ai gruppi parlamentari di confrontarsi maggiormente sul futuro di questa Legislatura.

Ciò che si è evinto dopo una settimana è che il Pd resta l’ago della bilancia dello scenario italiano e che il Presidente Mattarella, dopo questo secondo incontro, potrebbe iniziare a pensare di dare un pre incarico.

La strategia messa in atto dal Presidente della Repubblica si è resa più che visibile con l’ordine previsto per il secondo atto dell’iter costituzionale.

Infatti, al contrario del giro precedente, Mattarella invoca una soluzione immediata – o almeno in parte – ed una successiva conferma della situazione parlamentare dalle figure istituzionali.

In pratica, chiamando al cospetto prima i gruppi parlamentari e poi i Presidenti di Camera e Senato, l’inquilino del Quirinale lancia un messaggio chiaro all’arco legislativo.

Il primo e necessario primo passo è determinato dall’incontro con le singole forze.

Con il centro-destra unito e con una propria soluzione, così come il M5S, si chiederà – in sostanza – alle altre forze presenti di valutare la situzione odierna.

Mattarella, quindi, si troverà a dover vagliare la disponibilità delle singole organizzazioni di adottare una soluzione almeno di scopo, per poi determinare il futuro della Legislatura strada facendo.

A ciò si congiunge il cambio di ordine con la conferma da parte delle cariche parlamentari.

Sostanzialmente, dopo aver delineato un quadro attraverso il colloquio con le forze partitiche, il Presidente della Repubblica chiederà a Fico ed Alberti Casellati una riprova della possibile maggioranza nei rispettivi rami ad una determinata soluzione istituzionale.

Il sentore, quindi, è che la direzione sia quella di una soluzione rapida e meno dolorosa possibile, che permetta di affrontare entro la fine del mese il Def e, soprattutto, consenta di intervenire tempestivamente attraverso alcuni provvedimenti chiave che rimettano in sesto il nostro devastato Paese.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *