Matteo Mutti, il campione italiano di poker muore a 29 anni

Matteo Mutti era tornato in Italia per un trapianto di midollo osseo dopo alcuni mesi passati a Londra per giocare a poker. Fatali le complicanze del Covid

Matteo Mutti, giovane promessa del poker italiano, avrebbe compiuto 30 anni il prossimo agosto. Originario di Tirano, in provincia di Sondrio, era rientrato in Italia per un delicato intervento.

Dopo numerosi successi sui tavoli internazionali, gli era stata diagnosticatala la leucemia ad agosto dello scorso anno. Ricoverato inizialmente all’ospedale San Matteo di Pavia, a gennaio era riuscito a ottenere un trapianto di midollo osseo grazie a un donatore compatibile. Per due mesi, la speranza di guarigione aveva risollevato la famiglia, sempre al suo fianco. Nonostante le successive restrizioni causate dall’arrivo della pandemia da Covid-19, avrebbe dovuto eseguire il trapianto. In seguito, proprio il nuovo coronavirus ha colpito anche il giovane Matteo che, il 16 aprile, è stato ricoverato d’urgenza in terapia intensiva con gravi danni ai polmoni. Purtroppo, dopo un lungo ricovero, nulla è stato possibile per salvare il 29enne.

Ieri, primo luglio, si sono tenuti i funerali del giovane a Tirano, nella chiesa parrocchiale di San Martino. Tutta la comunità si è stretta intorno alla famiglia di Franca e Francesco e ai fratelli di Matteo: Stefano e Maurizio. Si sono uniti al cordoglio anche i tanti giocatori che hanno conosciuto Matteo sui tavoli di poker dove la giovane promessa aveva ottenuto grandi risultati. Nel 2016 Matteo aveva vinto il Main Event del Wsop international circuit a Campione d’Italia. Un anno prima aveva conquistato la doppia “picca” di PokerStars al Side di Malta ed anche l’Italian Poker Tour di Nova Gorica. Nonostante i  tanti premi conquistati, Matteo era comunque un ragazzo rimasto vicino alla propria terra. Era infatti tornato dopo i mesi passati a Londra per lavorare con il padre al suo negozio di ortofrutta. “Matteo era solare, altruista, un campione che amava la vita”, lo ricorda così lo zio Marco.