Elezioni Politiche 2018, arrivano le prime ripercussioni alla debacle del Partito Democratico. Matteo Renzi si è dimesso
Aggiornamento 18,29 Renzi si è presentato in conferenza stampa queste le sue parole: “
Orgogliosi, ma al tempo stesso prendiamo atto di una sconfitta evidente. Si è molto discusso di personalizzazione e sconfitte. In questa campagna elettorale siamo stati troppo tecnici, se a questo si somma un vento estremista che non siamo stati in grado di bloccare, comprendiamo come sia venuta fuori questa sconfitta. Lascio la guida del Partito Democratico e ho già chiesto di convocare un’Assemblea Nazionale per aprire la fase congressuale. Intendo con questa tempistica essere particolarmente chiaro. Non credo sia possibile evitare un confronto vero dentro al Pd su quello che è accaduto. Farò quindi il semplice senatore, tornando a fare militanza dal basso. Con Di Maio e Salvini ci dividono tre elementi chiavi: il loro anti-europeismo, la loro anti-politica e l’odio verbale che hanno avuto contro i militanti democratici”, quindi, “il vostro governo lo farete senza di no. Saremo all’opposizione, il Pd non sarà mai il partito-stampella di un governo di forze anti-sistema.” Il fatto Matteo Renzi sarebbe vicino alle dimissioni. Arrivano le prime reazioni del mondo politico ai primissimi risultati emersi dalle urne. In casa Pd la cocente sconfitta ha portato ad uno spunto di riflessione dell’establishment che, secondo primissime indiscrezioni emerse e ancora da confermare su
La7, avrebbe chiesto un passo indietro al suo Segretario. Per quanto riguarda il risultato elettorale il
Pd è andato incontro ad una vera e propria emorragia di voti.
Il 40,8% delle europee del 2014 si è svuotato ai danni di
un 18% di queste elezioni politiche. Vedremo a questo punto che scenari politici possono aprirsi, alla luce del risultato della coalizione di
Centrodestra e del Movimento 5 Stelle. Molti sono gli analisti che vedono una possibile intesa tra Pd e Movimento 5 Stelle, in attesa di capire le prossime mosse del Capo dello Stato Mattarella.