26 Novembre 2019 - 09:59

Maturità 2020, prove Invalsi e alternanza indispensabili per l’ammissione

maturità 2023

Il Ministero dell’Istruzione ha rilasciato una nota esplicativa sulla maturità 2020. Obbligatorietà per le prove Invalsi e per l’alternanza scuola lavoro, eliminate le buste all’orale

Sebbene manchino ancora diversi mesi, iniziano già a prendere piede alcune notizie e novità sulla maturità 2020. Come ogni anno, migliaia di studenti si dovranno confrontare con il tanto temuto esame di stato che, tuttavia, negli ultimi anni, riserve sempre qualche amara sorpresa. Se prima la tensione era riferibile solo alle materie della seconda prova e ai membri della commissione, adesso diverse novità sono in agguato.

In una nota rilasciata dal MIUR il 25 Novembre, si spiega come per l’ammissione all’esame di maturità siano indispensabili le prove Invalsi e l’alternanza scuola lavoro, attività da svolgere durante l’ultimo anno di scuola che dovrà, inoltre, essere discussa anche in sede di orale.

Un’altra novità, stavolta ben accetta dagli studenti, è la soppressione del sorteggio dell’argomento all’orale. Infine, verrà reintrodotto il tema storico tra le tracce della prima prova.

Si legge nella nota del MIUR:

“Rispetto ai requisiti di ammissione dei candidati interni previsti dall’art. 13, comma 2, del d.lgs. n° 62/2017 si precisa che, non essendo intervenuto un ulteriore differimento annuale dell’entrata in vigore delle lettere b) e c) dello stesso comma, tutti i requisiti ivi previsti trovano piena applicazione per il corrente anno scolastico.
Pertanto, dovrà essere verificato, ai fini dell’ammissione dei candidati interni all’esame di Stato dell’a.s. 2019/2020, oltre al requisito della frequenza scolastica e del profitto scolastico, anche il requisito della partecipazione, durante l’ultimo anno di corso, alle prove a carattere nazionale predisposte dall’INVALSI e quello dello svolgimento delle attività programmate nell’ambito dei percorsi per le competenze trasversali e l’orientamento, secondo il monte ore previsto dall’indirizzo di studi.Trovano, inoltre, applicazione le analoghe disposizioni previste per i candidati esterni dall’art.14, comma 3, del d.lgs. 62/2017.