18 Giugno 2020 - 17:54

Migranti, la Corte Suprema blocca Trump sui “dreamers”

Trump

Dalla Corte Suprema, arriva uno stop all’abolizione del programma di protezione dei “dreamers”. Trump cerca di eliminarlo da ben tre anni

Ancora una volta, il tentativo di bloccare una delle sue ossessioni principali è andato a farsi benedire. La Corte Suprema ha regalato un sonoro schiaffo a Donald Trump, infliggendogli una sconfitta dura. I giudici, infatti, hanno stabilito che l’amministrazione non può portare avanti il suo piano di chiudere il programma Deferred Action for Childhood Arrivals, che ha permesso a 800mila minori, noti come “Dreamers” di evitare la deportazione. Questo rappresenta un durissimo colpo per la politica immigratoria del presidente statunitense.

Il programma di protezione DACA era stato varato da Barack Obama nel 2012. Da ben tre anni, il presidente Donald Trump cerca di abolirlo e di porre fine a questo piano. Secondo la sentenza, il Governo non ha dato una giustificazione adeguata per mettere fine al programma federale. L’amministrazione potrebbe riprovarci, ma la Casa Bianca sarebbe tentata di desistere, anche in virtù dell’imminenza delle elezioni presidenziali. La decisione, presa a maggioranza di cinque voti contro 4, è stata scritta dal presidente della Corte suprema, John Roberts, ed è stata condivisa dai giudici Ruth Bader Ginsburg, Elena Kagan, Stephen Breyer e Sonia Sotomayor.

Si è verificato, dunque, lo stesso e identico schema che è stato proposto qualche giorno fa con la decisione sulla protezione dei lavoratori LGBTQ.
Naturalmente, il presidente ha commentato, alla sua maniera, la decisione sfavorevole su Twitter: “Queste decisioni orribili e politicamente motivate che escono dalla Corte Suprema sono colpi di fucile in faccia a persone che sono orgogliose di chiamarsi repubblicani o conservatori.