Degenera la rivolta nel Minneapolis dove un commissariato prende fuoco. Il presidente degli Stati Uniti d’America Donald Trump annuncia: “Ora si comincia a sparare quando inizia il saccheggio”.
E’ con queste parole che il Presidente cerca di incutere timore ai tanti cittadini che si sono riversati nelle strade del paese nel Minnesota. Proprio negli ultimi giorni, infatti, un ragazzo afroamericano è stato assassinato dalle forze dell’ordine durante un arresto.
Il suo volto è immediatamente diventato motivo di slogan anti-polizia e contro i continui atti di razzismo commessi dalle forze dell’ordine americane. I cortei si stanno svolgendo da New York alla California e il Sindaco di Minneapolis ha proclamato lo stato di emergenza chiedendo il supporto dalla Nazione. Schierati in città 500 uomini della Guardia nazionale.
Durante le proteste è stato arrestato un giornalista della Cnn: Omar Jimenez. Il giornalista stava stava trasmettendo in diretta dal luogo delle proteste, mentre la Polizia lo ha tratto in arresto. La Cnn ha pubblicato la foto del momento della presa in custodia e come lui anche il produttore e l’operatore che svolgevano le riprese.
Il governatore Walz ha successivamente rivolto le sue più sentite scuse per l’inaccettabile arresto della troupe. Walz aveva, infatti, promesso di intervenire affinché il rilascio avvenisse subito, aggiungendo che il giornalista e i colleghi avevano chiaramente il diritto di restare e di essere favorevole alla presenza dei media sul luogo delle proteste. Jimenez e i colleghi sono stati poi rilasciati.
La protesta è arrivata silenziosamente anche nella Capitale Italiana dove Harry Greb, street artist che tra l’altro decorato gli esterni dello Spallanzani, ha manifestato il proprio contributo. L’artista è tornato a colorare i muri di Roma disegnando l’immagine di George Floyd, l’afroamericano assassinato, nei panni della Statua della Libertà con un cartello in cui chiede giustizia e la Carta dei Diritti stretta in una mano.
A darne notizia è proprio l’artista sui social. L’opera si trova, per ovvie ragioni, in Via Stati Uniti d’America, vicino il Villaggio Olimpico.
Ecco quanto affermato dall’artista: “E’ incredibile che ancora oggi possano accadere fatti del genere, alla luce del giorno, con arroganza e prepotenza, senza limiti. Serve giustizia.
E’ un peccato perché ritengo che gli Stati Uniti siano un gran Paese, ma sono vittime delle loro contraddizioni. Hanno ancora parecchie cose da risolvere e questa è l’ennesima testimonianza. Sembra che essere nero in America oggi è ancora una discriminante, tutto questo è inaccettabile. Qualcuno dovrebbe dare un segnale forte anche se in questo momento mi sembra difficile.”
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