Due persone, marito e moglie di 38 e 37 anni, sono morte in Mongolia a causa della peste bubbonica. Nonostante il divieto di caccia alle marmotte, pare i due abbiano ucciso un animale consumandone il fegato crudo, come da tradizione locale. Secondo gli studiosi, questa potrebbe essere la causa che ha portato al contagio dei coniugi, che lasciano 4 figli. Immediatamente scattati i controlli per altre 160 persone che potrebbero essere entrate in contatto con la coppia. Le autorità hanno predisposto severi controlli sui voli verso la capitale Ulan Bator, provenienti da Bayan, Uglii e Khovd, città in qui è stata ordinata la quarantena.
I casi di peste bubbonica sono fortunatamente molto rari, ma questo non garantisce una copertura vaccinale a tappeto. Per questo motivo, periodicamente, la malattia si ripresenta e miete vittime. Le autorità, inoltre, hanno rilasciato un vademecum su ciò che bisogna evitare per non contrarre la malattia e sulle zone in cui questa è ancora endemica. Tra le varie accortezze, quella di evitare morsi di zecca, non venire a contatto con le carcasse di animali ed evitare di consumare carne cruda.
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