Morte Floyd, la protesta arriva alla Casa Bianca
A Minneapolis è ritornata la normalità dopo le dure proteste, mentre in altre città continuano i disordini. Trump in un bunker sotteraneo
Stati Uniti sempre più nel caos. Dopo le proteste a Minneapolis per la morte di George Floyd, sono scoppiate in altre città rivolte e disordini. Se a Minneapolis è tornata una calma apparente, con la polizia che spalleggiata da 13.000 soldati della Guardia Nazionale è riuscita a riprendere il controllo della città, a Washington Los Angeles e Philadelphia ancora si protesta.
A Washington alcuni manifestanti sono riusciti ad appiccare un incendio a pochi passi della Casa Bianca. Il Secret Service che protegge il presidente e la sua famiglia ha dovuto evacuare Donald e Melania Trump nel bunker di emergenza sotto la Casa Bianca. L’evacuazione, tutto sommato, è durata circa un’ora, prima che il Metropolitan Police Department riuscisse a sgomberare Lafayette Square. Durante l’operazione denominata “salvare Trump e Melania”, per sicurezza sono state spente quasi tutte le luci del palazzo presidenziale, per ridurne la visibilità dall’esterno.
A Los Angeles invece i disordini legati alle proteste per Goerge Floyd si sono verificati in una delle aree più frequentate della città. Infatti nella celebre Third Street Promenade di Santa Monica, luogo di shopping, bande organizzate hanno preso d’assalto i negozi, con la distruzione di vetrine, il saccheggio sistematico di articoli sportivi e abbigliamento. Le forze di polizia, secondo le prime ricostruzioni, erano state concentrate sul sorvegliare un corteo pacifico che si è svolto nella città. A poca distanza dai manifestanti, però, è cominciato un viavai di auto da cui scendevano gruppi organizzati d’assalto che hanno iniziato a fare razzia nei negozi. Il tutto è stato ripreso dalle telecamere e trasmesso in diretta.
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