Muslim ban, prima vittima italiana
C’è anche una giovane italiana tra le vittime del famigerato Muslim ban. La disavventura della nostra connazionale ha davvero dell’incredibile
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Nell’apprendere la vicenda della nostra connazionale, che si è trovata ingarbugliata nel pasticcio dell’ultimo decreto Trump, c’è da chiedersi se davvero coloro che hanno avuto l’ordine di applicare il Muslim ban abbiano ben chiaro quello che il provvedimento dice e soprattutto nei confronti di chi debba essere applicato.
L’unica colpa di Alessandra, 34enne di ritorno da una vacanza in Centro America, è stata quella di aver viaggiato per lavoro in alcuni dei Paesi che, secondo il 45° Presidente degli Stati Uniti, costituiscono una minaccia per il mondo libero.
La disavventura di una viaggiatrice
Le prime avvisaglie di quella che sarebbe stata la sua odissea, Alessandra le aveva avute al check – in dell’aereoporto di Guanacaste – Liberia, dove gli addetti le comunicano che ci sono problemi con la sua carta d’imbarco, che sarà valida solo fino ad Atlanta, dove dovrà poi ulteriormente registrarsi per un nuovo scalo, questa volta fino a Londra. La giovane accetta di buon grado e il volo atterra come previsto alle 13 all’aereoporto Hartsfield – Jackson. Il Muslim ban è l’ultimo dei suoi pensieri in questo momento.
Oltre al danno la beffa
Morale della favola: Alessandra si è vista annullare il permesso che esclude i cittadini europei dal bisogno di un visto per gli Usa (ESTA), e dopo ricevuto un visto provvisorio per poter lasciare il Paese, ha anche dovuto pagare un altro biglietto, dal momento che tutto questo caos le aveva fatto perdere la coincidenza.
La beffa più grande è arrivata quando le autorità americane le hanno presentato il conto per il loro “disturbo”: 2850 dollari per il tempo che la giovane italiana ha fatto perdere alla polizia di frontiera.
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