A Napoli si discute di medicina di genere con la senatrice Boldrini

Nella città partenopea di discute di medicina di genere alla presenza della senatrice Boldrini, firmataria dell’emendamento che ha introdotto un orientamento attento alle differenze di genere nella diagnosi e nella cura delle malattie nel ddl Lorenzin

Spesso sentiamo parlare di medicina di genere, ma di cosa si tratta realmente? Si è tenuto lo scorso 9 marzo, presso la Biblioteca Nazionale di Napoli, il convegno ‘Medicina di genere: parliamone‘. L’incontro, fortemente voluto dall’International Inner Club di Napoli Castel dell’Ovo e dall’AORN Cardarelli, ha visto la partecipazione di figure di spicco nel panorama scientifico, culturale e umanitario nazionale.  Sono intervenute la dott.ssa Chiara Marciano, assessore alla Formazione e alle Pari Opportunità,la dott.ssa Natalia Sanna, Presidente della Commissione Pari Opportunità, la dott.ssa Isabella Bonfiglio, consigliere di Parità Città Metropolitana Napoli, e la dott.ssa Silvia Capasso,presidente dell’Associazione Italiana Donne Medico Polimnia Marconi Napoli. Ospite d’onore e’ stata la Senatrice Paola Boldrini, firmataria di un importante emendamento alla Legge Lorenzin del dicembre 2017. Il ddl Lorenzin sul riordino delle professioni sanitarie, infatti, prevede, all’art.3, in virtù di un emendamento proposto proprio dall’onorevole Paola Boldrini, l’introduzione in medicina di un orientamento attento alle differenze di genere nella ricerca, nella prevenzione, nella diagnosi e nella cura delle malattie. A coordinare gli interventi scientifici di esperti provenienti da varie regioni italiane, quali la dr.ssa Maria Ludovica Genna,col dottor Bruno Talento, Presidente SipMel Regione Campania e Primario della Patologia Clinica dell’Ospedale di Battipaglia, e il dr. Riccardo Grimaldi,vicepresidente Nazionale SipMel.

“Chiariamo subito che non si tratta di una Medicina che studia le malattie che colpiscono prevalentemente le donne, ma è la scienza che studia l’influenza del sesso e del genere sulle malattie, per giungere a decisioni terapeutiche basate sull’evidenza medica sia nell’uomo che nella donna”, così la dr.ssa Maria Ludovica Genna

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E poi: “Ci auguriamo che la Medicina di Genere diventi presto una realtà riconosciuta anche nella nostra regione, e che le Aziende Sanitarie prevedano corsi di formazione volti a preparare il personale sanitario ad acquisire nuove conoscenze e a sviluppare nuova sensibilità verso questo aspetto così attuale della Medicina”.
Redazione ZON

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