Immagine da Google Maps
Nuovamente uno spostamento delle faglie. All’alba, la popolazione di Napoli e dintorni si è svegliata con un grande boato. Infatti, poco prima delle otto del mattino (alle 7.54), nella zona dei Campi Flegrei, area Occidentale, caratterizzata dalla presenza di caldere vulcaniche, bradisismo e intensa attività sismica in particolare nella zona della Solfatara, la terra ha tremato. Solo nel mese di Marzo, si sono registrate più di seicento scosse.
Anche questa volta, il terremoto a Napoli ha raggiunto una consistenza abbastanza massiccia. La magnitudo è stata annotata dai sismografi INGV in 2.8 scala Richter, con una profondità di 2.4 chilometri: in pochi minuti, la popolazione ha avvertito almeno quattro scosse molto forti, di cui almeno una seguita da un boato. C’è però chi parla anche di sei o sette scosse consecutive. A essere colpite più frequentemente sono le zone di Agnano, Bagnoli e Fuorigrotta, oltre a tutta la zona flegrea con Pozzuoli, Bacoli e Quarto.
Le reazioni non si sono fatte attendere. Tantissimi hanno scatenato i social parlando del terremoto. Secondo alcuni si può trattare di un episodio di sciame sismico, altri invece constatano il fatto che le scosse sono ormai sempre più frequenti, soprattutto in zona. Non è assolutamente una buona notizia, considerando anche come, negli ultimi anni, i casi si siano intensificati man mano. L’area ha notevolmente alzato, di anno in anno, il suo tasso di pericolosità, fino ad arrivare ad un livello notevole.
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