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Il segretario Usa, Mike Pompeo, ha dichiarato nelle ultime ore che l’ordine di avvelenare l’oppositore del Cremlino, Aleksei Navalny, probabilmente è partito da “alti funzionari russi”.
“Penso che la gente in tutto il mondo veda questo tipo di azioni per quello che sono”– ha detto Pompeo sul caso Navalny. “E quando si vede il tentativo di avvelenare un dissidente, e che vi siano probabiltà concrete che (l’ordine) venga da alti funzionari russi, penso che non sia positivo per il popolo russo, penso che non sia un bene per la Russia”. Il capo della diplomazia americana ha dunque rinnovato l’impegno degli Stati Uniti ad identificare i colpevoli, insieme all’Unione europea.
“E’ qualcosa che dovremo vedere e valutare “ -ha affermato. “Possiamo assicurare che faremo il possibile per minimizzare i rischi sulla possibilità che cose simili possano ripetersi”. Dall’altra parte però Donald Trump ha spiegato di “non aver ancora visto” le prove dell’avvelenamento di Navalny. Anche se dalla Germania arrivano informazioni molto dettagliate. Secondo le perizie dei medici tedeschi infatti l’oppositore russo era stato avvelenato da un agente nervino “del tipo Novichok”.
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