I benefici che gli acidi grassi Omega 3 possono portare all’organismo sono davvero numerosi: da oggi, a questa lista va ad aggiungersi anche l’intestino
Secondo la ricerca effettuata dalla
Nottingham University e dal
London King’s College, pare che gli
Omega 3 sappiano come risollevare lo stato di salute della flora batterica intestinale. Non si tratterebbe di una novità poi così clamorosa: negli ultimi anni, sono stati centinaia gli studi scientifici che hanno sottolineato tutto il potenziale benefico degli
Omega 3, a più livelli. Il fatto che possano intervenire anche per evitare lo stress portato dall’ossidazione all’intestino, dunque, non appare poi così improbabile.
Omega 3: come assumerlo e quali cibi lo contengono?
Gli acidi Omega 3 possiedono un unico difetto: non possono essere sintetizzati dall’organismo umano, il che significa che vanno necessariamente introdotti al suo interno. Questo può essere fatto seguendo due strade, le quali non si escludono a vicenda ma convivono sullo stesso “binario”: l’alimentazione e l’assunzione di integratori. Partiamo dunque dai
cibi contenenti Omega 3: quali sono? Le fonti primarie di questi acidi grassi sono i
pesci azzurri come il
salmone e il
gambero, i
granchi, la
frutta secca come le
noci e le
alghe. Queste ultime raffigurano anche la motivazione per la quale ne sono ricchi i pesci azzurri, dato che rappresentano la loro fonte di cibo principale. Anche gli
spinaci e il
cavolfiore contengono buoni livelli di
Omega 3, così come le
uova, i
semi di
lino e di
chia, e
l’olio di
canola. Questi acidi possono essere assunti anche attraverso gli integratori alimentari: su portali come
glucosamine.com, per esempio,
si può anche acquistare l’Omega 3 in capsule, molto comodo per chi non mangia pesce. Inoltre, i suddetti prodotti sono anche un modo intelligente per integrare maggiori quantità di Omega 3 nella propria dieta.
L’Omega 3 fa bene all’intestino: ecco la ricerca
L’
Omega 3 fa bene alla flora batterica che si trova all’interno dell’intestino: parole e musica della ricerca condotta dal
King’s College di Londra e dalla
Nottingham University, pubblicata sulle pagine della nota rivista
Scientific Reports. Il motivo alla base di ciò sarebbe da ricercare nelle potenzialità anti-ossidanti dell’Omega 3: un acido grasso che interverrebbe per salvaguardare il
macrobioma dell’intestino. Ciò comporterebbe anche altri vantaggi, sempre legati alle funzionalità intestinali: grazie all’Omega 3, sarebbe infatti possibile combattere
il morbo di Chron e fastidi come le coliti. Il merito di tutto questo deriverebbe dall’azione positiva di un particolare composto, ovvero l’
NCG. Per giungere a queste conclusioni, i ricercatori hanno sottoposto ben
876 donne ai test di rito, dopo un periodo di monitoraggio in merito alle quantità di
Omega 3 assunte. Dai risultati è appunto emerso tutto il potenziale positivo che i suddetti acidi grassi porterebbero all’intestino, e alle problematiche ad esso correlate.