Omeopatia, la terapia dai millantati effetti miracolosi, in grado di curare tutti i malanni dell’uomo secondo il principio del “simile cura il suo simile“. Una pratica inventata nell’ottocento da un medico tedesco e che mai ha avuto dei riscontri scientifici reali. Quelle rare prove che sono state addotte, non sono state conseguite seguendo un rigoroso metodo scientifico, come avviene per tutto il resto. Finalmente, l’Ordine dei Medici e degli Odontoiatri (FNOMCEO) ha preso una netta posizione sull’argomento: l’omeopatia non serve a nulla, può essere utilizzata dai medici a patto che il paziente non venga privato delle cure sicure e convenzionali.
Nulla, se non la somministrazione di acqua o zucchero pagati a peso d’oro. Secondo gli omeopati, per curare un problema, bisogna utilizzare un principio attivo tale da provocare lo stesso problema. Questa sostanza viene poi diluita in acqua nelle proporzioni di 1:100 (1CH) per decine di volte, fin quando, in effetti, del principio attivo non c’è più traccia. Solitamente, i prodotti omeopatici venduti sono 30CH.
Il prof. Burioni, immunologo e professore universitario nonché autore del libro “La congiura dei somari“, nel suo testo fa un paragone per far comprendere il fenomeno della diluizione. Scrive: “se qualcuno fa pipì nell’Oceano Atlantico, quella è all’incirca una diluizione omeopatica 10CH – immensamente più concentrata delle diluizioni che trovate in farmacia.”
Il segreto sarebbe la cosiddetta “memoria dell’acqua“, altra teoria chimica mai dimostrata, che prevede la capacità dell’acqua di avere memoria di quello che un tempo c’era al suo interno. Più una soluzione è diluita, secondo gli omeopati, più il prodotto ha effetto. Un’ulteriore condicio sine qua non perché l’omeopatia funzioni, è la dinamizzazione del prodotto: l’acqua o le compresse di zucchero vanno agitate altrimenti “non si attivano”. Ogni commento è superfluo.
Si. E sono paragonabili a quelli dell’effetto placebo con la somministrazione di una sostanza inerte. L’unica differenza è che l’effetto placebo ha basi scientifiche e neurofisiologiche ben precise. Nonostante tutte le evidenze di infondatezza della pratica, l’omeopatia può essere utilizzata poiché non ha nessun effetto, neanche negativo, ma solo se somministrata da un medico chirurgo abilitato. Questo per permettere, si legge sul sito FNOMCEO, la libertà di cura del paziente, purché lo stesso non venga privato delle cure certe e convenzionali.
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