Secondo una recente direttiva dell’OMS, i grassi saturi non devono raggiungere il 10% del fabbisogno giornaliero di adulti e bambini. I rischi riguardano principalmente il sistema cardiovascolare
L’organizzazione mondiale della sanità,
OMS, è quell’organo che controlla e dirige i sistemi sanitari nei vari paesi. Una delle più recenti direttive, riguarda la presenza dei
grassi saturi e trans nella dieta. Un elevato consumo di acidi grassi, infatti, è la principale causa di
malattie del sistema cardiovascolare che ogni anno mietono milioni di vittime. In particolare, i grassi saturi, presenti principalmente negli alimenti di
origine animale (ma non solo), non dovrebbero superare il 10% delle calorie giornaliere. Quelli trans, invece, al massimo l’1%.
I grassi saturi
I
lipidi sono sostanze nutritive che forniscono all’organismo più energia rispetto ai carboidrati. La differenza sta nel fatto che, mentre i carboidrati rappresentano una fonte energetica immediata, i lipidi sono “di riserva” ed impiegano più tempo ad essere metabolizzati. Gli acidi grassi fanno parte dei lipidi e sono formati da
idrogeno, ossigeno e carbonio. Quando gli atomi di carbonio sono legati a formare una catena ed hanno il
maggior numero di atomi di idrogeno legati a sé, allora si parla di acidi grassi
saturi (saturi di idrogeno). I vari grassi saturi si differenziano per il numero di atomi di carbonio presenti. Si trovano all’interno di quasi tutti gli alimenti di origine animale, come burro e strutto, ma anche in oli vegetali quali l’olio di palma e di cocco.
I grassi trans
Gli acidi grassi trans, invece, sono quelli più
dannosi in assoluto. Essi si formano durante la produzione delle
margarine, ad esempio, e si trovano nei
fritti dei fast food e nelle
merendine preconfezionate. Questo perché gli oli vegetali a temperatura ambiente sono liquidi poiché vi è un’alta percentuale di grassi polinsaturi. Al fine di formare il classico panetto più simile al burro animale, l’olio subisce un cosiddetto processo di
indurimento, con la formazione di acidi grassi
mono-insaturi e trans. I grassi trans partecipano ai processi che portano all’
aterosclerosi e, potenzialmente, ad infarti e ictus. Per questo motivo, l’OMS pone il limite dell’1% sull’assunzione giornaliera.
I rischi
I rischi per la salute derivano dal fatto che gli acidi grassi, una volta in circolo nel sangue, possono
ancorarsi alle pareti del vaso sanguigno. Col passare del tempo, sempre più molecole si aggregano nello stesso punto formando la
placca aterosclerotica. Se questa placca raggiunge dimensioni tali da
ostruire il flusso sanguigno, le conseguenze per l’organismo possono essere fatali.