Attualità

OMS, quasi una persona su due ha malattia neurologica

Un dato decisamente brutto e molto rilevante per la condizione globale del pianeta Terra. Infatti, quasi la metà della popolazione mondiale soffre di una patologia neurologica. Più di una persona su tre, al mondo, è affetta da una di queste condizioni, che oggi rappresentano la prima causa di problemi di salute e disabilità in tutto il mondo. Parliamo di più di tre miliardi di persone. I dati arrivano da un nuovo vasto studio coordinato dall’OMS nell’ambito del progetto Global Burden of Disease, Injuries, and Risk Factors Study.

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Lo studio sulla salute della popolazione mondiale e le differenze riscontrabili tra i diversi Paesi sono decisamente rilevanti. Infatti, secondo Lancet Neurology, nel 2021 i disturbi del sistema nervoso (la ricerca ha tenuto conto di 37 condizioni neurologiche) hanno rappresentato la prima causa di problemi di salute al mondo, rappresentando un problema comune a circa 3,4 miliardi di persone: ovvero circa il 43,1% della popolazione mondiale.

Gli autori hanno potuto identificare in questo studio le dieci patologie più comuni. Tra queste ci sono forme di demenza, tra cui l’Alzheimer, ictus, emicrania, encefalopatia neonatale, lesione cerebrale, disturbo dello spettro autistico, cancro del sistema nervoso, meningite, epilessia e condizioni neurologiche da parto prematuro. Le malattie colpiscono di più gli uomini che le donne, fatta eccezione per l’emicrania e la demenza, che invece interessa più spesso le seconde.

Malattia neurologica: colpite le zone più povere

Lo scopo del programma GBD è osservare i cambiamenti nei livelli di salute nel mondo e anche le differenze riscontrabili in base alla distribuzione geografica. Rispetto alle condizioni neurologiche le differenze tra un Paese e l’altro del mondo sono evidenti: più dell’80% delle morti e dei problemi di salute causate dalle condizioni neurologiche è stato segnalato nei Paesi a basso e medio reddito.

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La stessa sproporzione tra paesi ricchi e paesi poveri si ritrova nei diversi livelli di accesso ai servizi sanitari. Nei paesi ad alto reddito si concentra infatti la maggior parte dei medici esperti in condizioni neurologiche: qui sono circa 70 volte quelli presenti nei paesi a medio o basso reddito. Secondo il report, però, un’adeguata prevenzione, eliminando i principali fattori di rischio, contribuirebbe a diminuire drasticamente condizioni quali ictus, demenza e disabilità selettiva.

Agendo sull’inquinamento ambientale e domestico, si potrebbe prevenire fino all’84% degli ictus. Così come abbassare il livello di glucosio nel sangue a digiuno potrebbe ridurre fino al 15,6% dei casi di demenza, e disincentivare il fumo potrebbe fare la differenza nel rischio di sviluppare diverse malattie, come l’ictus, la demenza e la sclerosi multipla.

Antonio Jr. Orrico

Studente al terzo anno di Scienze della Comunicazione, con una passione innata per il giornalismo, per la scrittura, per la lettura e per la musica.

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