Palazzo Pitti, in collaborazione con Advancing Women Artists, apre la mostra dal 7 marzo al 26 maggio. L’esibizione celebra l’emancipazione delle donne del periodo italiano post unitario. La mostra riporta opere di una precisa fase: dal 1861, anno in cui alcune lavoratrici si iscrissero all’Associazione Fratellanza, al 1926, anno in cui Grazia Deledda vinse il Nobel per Canne al vento.
Il luogo del Palazzo scelto per la messa in scena è la Galleria d’arte moderna. Essa vanta un’importante collezione di opere sul tema del lavoro delle donne nei campi. In aggiunta, saranno ammirate anche opere di collezioni private: la Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino, la GAM di Genova, la Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze.
Gli anni considerati sono importanti anche per donne che sono riuscite a spiccare nell’ambito politico e sociale. Si vedrà la contrapposizione tra le donne contadine, rappresentate nei momenti di duro lavoro, e le donne borghesi che avevano la possibilità di studiare e far carriera artistica.
Tra le opere esposte citiamo alcuni degli artisti più importanti: Giuseppe De Nittis, Plinio Nomellini e Silvestro Lega.
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