16 Marzo 2017 - 15:00

Pallino, svelato il mistero del cagnetto trovato senza le zampe

Pallino

Aveva dato via ad una caccia alle streghe il caso di Pallino, il cagnetto trovato privo delle zampette posteriori. Ma grazie a Le Iene il mistero è stato svelato

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Quando si tratta di difendere il proprio animale domestico di sa che i padroni non si tirano indietro davanti a niente. Non stupisce, quindi, che il caso del cagnolino trovato senza zampe posteriori, Pallino, abbia indignato la collettività a tal punto da richiedere l’intervento de Le Iene per andare fino infondo alla faccenda.

Il fatto è avvenuto nel comune di Castelverde, un paese di circa duemila anime in provincia di Cremona. Per chi non avesse visto la puntata di ieri sera de Le Iene, ecco brevemente i fatti. Pallino è un bassotto che ha vissuto una brutta avventura, e che i suoi padroni, insieme alla comunità intera, hanno difeso fino all’ultimo prima di apprendere la verità. Il cagnolino, seguendo quell’istinto assolutamente innato che hanno gli animali, allo stremo del dolore ha provveduto da sé a porre fine alle sue sofferenze.

Il punto è che, vedendo il povero Pallino ferito, immediatamente l’intero paese ha gridato al mostro, credendo che il cagnetto fosse vittima della crudeltà di qualche sadico individuo che si aggira per Castelverde. Le falangi delle zampe posteriori del bassottino non erano state amputate, ma il povero piccolo se le era strappare autonomamente, forse nel momento massimo del dolore, perchè non riusciva più a soppprtare quello che stava vivendo.

Evidentemente nessuno dei suoi padroni si era accorto del trombo che si era formato e che impediva al sangue di affluire alle zampe posteriori, causando enorme sofferenza al piccolo. E’ solo grazie al suo istinto di sopravvivenza che Pallino è ancora vivo, ma l’averlo ritrovato privo delle falangi aveva scatenato una caccia alle streghe al limite dell’isteria.

A questo punto anche Le Iene si sono interessate del caso, e grazie a loro l’enigma del “mostro dei cagnolini” è stato svelato. In pratica, al momento del rinvenimento del cagnolino, ancora dolorante dopo l’amputazione, nelle vicinanze giacevano anche tracce di vomito e feci del piccolo, quindi non è stato difficile, a questo punto, arrivare alla conclusione dell’automutilazione.

Le analisi svolte, in seguito, in una clinica veterinaria della zona, hanno dato la conferma a questi primi sospetti. La Tac avrebbe evidenziato il trombo che ostruiva l’aorta, e che impediva al sangue di affluire alle zampe posteriori, condizione che avrebbe portato il piccolo animale a provvedere da sé.

Le ipotesi avanzate erano state davvero di ogni tipo, ma certamente nessuno avrebbe pensato ad una verità tanto contorta a balzana. Fortunatamente Pallino si sta riprendendo, e tra poco potrà tornare dai suoi padroni.

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