15 Ottobre 2018 - 14:16

Paolo VI e monsignor Romero proclamati Santi da Papa Francesco

indulgenza

Paolo VI e monsignor Romero sono stati proclamati santi da Papa Francesco: settantamila fedeli a Piazza San Pietro

Papa Francesco è entrato stamattina in Piazza San Pietro impugnando la croce astile di Paolo VI e indossando le sue vesti liturgiche; al collo il cingolo di monsignor Oscar Arnulfo Romero macchiato del suo sangue il giorno dell’uccisione. Il Papa ha percorso la navata centrale e ha raggiunto i 267 sinodali concelebranti e le delegazioni ufficiali tra cui quella italiana guidata da Mattarella e quella spagnola guidata dalla Regina Madre Sofia.

In seguito è stata letta la petizione del cardinale Giovanni Angelo Becciu e poi sono state recitate le litanie. In seguito Papa Francesco ha proclamato santi tutti e sette i beati. La piazza, gremita di presone si è riversata in un lungo applauso. Queste le parole di Papa Francesco: Ad onore della Santissima Trinità per l’esaltazione della fede cattolica e l’incremento della vita cristiana, con l’autorità di nostro Signore Gesù Cristo, dei Santi Apostoli Pietro e Paolo e Nostra, dopo aver lungamente riflettuto, invocato più volte l’aiuto divino e ascoltato il parere di molti Nostri Fratelli nell’Episcopato, dichiariamo Santi i Beati“.

In seguito ha aggiunto come la vita dei Santi sia stata vissuta in povertà e come “l’avidità del denaro è la radice di tutti i mali”. Continua: “Lo vediamo: dove si mettono al centro i soldi non c’è posto per Dio e non c’è posto neanche per l’uomo. Gesù è radicale. Egli dà tutto e chiede tutto: dà un amore totale e chiede un cuore indiviso. Anche oggi si dà a noi come Pane vivo; possiamo dargli in cambio le briciole? A Lui, fattosi nostro servo fino ad andare in croce per noi, non possiamo rispondere solo con l’osservanza di qualche precetto. A Lui, che ci offre la vita eterna, non possiamo dare qualche ritaglio di tempo. Gesù non si accontenta di una ‘percentuale di amore’: non possiamo amarlo al venti, al cinquanta o al sessanta per cento. O tutto o niente. Cari fratelli e sorelle, il nostro cuore è come una calamita: si lascia attirare dall’amore, ma può attaccarsi da una parte sola e deve scegliere: o amerà Dio o amerà la ricchezza del mondo; o vivrà per amare o vivrà per sé. Chiediamoci da che parte stiamo. Chiediamoci a che punto siamo nella nostra storia di amore con Dio”. 

Parlando di Paolo VI

Il pontefice parlando del neo santo: Ha speso la vita per il Vangelo di Cristo, valicando nuovi confini e facendosi suo testimone nell’annuncio e nel dialogo, profeta di una Chiesa estroversa che guarda ai lontani e si prende cura dei poveri. Oggi ci esorta, insieme al Concilio di cui è stato il sapiente timoniere, a vivere la nostra comune vocazione: la vocazione universale alla santità. Non alle mezze misure, ma alla santità.”

“E’ bello che insieme a lui e agli altri santi e sante odierni ci sia monsignor Romero, che ha lasciato le sicurezze del mondo, persino la propria incolumità, per dare la vita secondo il Vangelo, vicino ai poveri e alla sua gente, col cuore calamitato da Gesù e dai fratelli. Lo stesso possiamo dire di Francesco Spinelli, di Vincenzo Romano, di Maria Caterina Kasper, di Nazaria Ignazia di Santa Teresa di Gesù e anche del nostro ragazzo napoletano Nunzio Sulprizio, il santo giovane che ha saputo incontrare Gesù nell’offerta di se stesso. Tutti questi santi, in diversi contesti, hanno tradotto con la vita la Parola di oggi, senza tiepidezza, senza calcoli, con l’ardore di rischiare e di lasciare. Fratelli e sorelle, il Signore ci aiuti a imitare i loro esempi”.

Gli altri canonizzati

Insieme a Paolo VI e monsignor Romero sono stati canonizzati stamattina:

  • don Francesco Spinelli, nato a Milano il 14 aprile 1853 da genitori bergamaschi e diventato sacerdote nel 1875. Fondò una congregazione femminile.
  • Nazaria Ignazia di Santa Teresa di Gesù; nata a Madrid nel 1889; presto si trasferì con la famiglia in Messico per ragioni economiche. Sulla stessa nave su cui viaggiò c’erano alcune Piccole Suore degli Anziani Abbandonati; da li la decisione di diventare religiosa proprio in quella Congregazione.
  • don Vincenzo Romano,  nacque nel 1751 a Torre del Greco (Napoli) e qui trascorse tutta la sua vita. Divenne sacerdote, fu educatore di giovani, ebbe cura dei poveri e degli ammalati e si interessò attivamente della realtà sociale del suo tempo.
  • suor Maria Caterina Kasper, nacque a Dernbach, in Germania, il 26 maggio 1820. Per aiutare la sua numerosa famiglia, trascorse l’adolescenza lavorando nei campi. Fondò una comunità religiosa per dare ascolto al suo desiderio di vivere una vita con Dio.
  • Nunzio Sulprizio: nato a Pescosansonesco, in provincia di Pescara, il 13 aprile 1817, perse molto presto i genitori e uno zio lo prese a lavorare con sé nella sua officina di fabbro ferraio. Morì a 19 anni per una grave malattia.

L’obiettivo del papa è quello di portare l’attenzione su tutti gli interpreti fedeli e autentici del concilio Vaticano II. Da qui la decisione di canonizzare Paolo VI insieme all’arcivescovo ucciso dagli squadroni della morte. La vita di entrambi inoltre è stata legata dalle calunnie e dalle maldicenze.

Inoltre per l’occasione Papa Francesco si è recato in visita da Benedetto XVI, fatto cardinale proprio da Paolo VI nel 1977.