Papa Francesco proprio non ci sta e dice stop a quei sacerdoti che peccano di eccessiva creatività. Stando alle statistiche infatti, sarebbero diversi i ministri che nel corso di riti religiosi apporterebbero delle “migliorie” alle formule canoniche, credendo di renderle più efficaci.
Si tratta tuttavia di una profanazione del codice canonico che viola il concetto stesso di sacralità. In questo contesto si inserisce uno dei sacramenti più antichi del Cristianesimo, quello del Battesimo. Papa Francesco ha infatti approvato la pubblicazione delle indicazioni che vietano la dicitura “noi ti battezziamo”.
Lo ha stabilito la Congregazione per la Dottrina della Fede che contesta abusi liturgici effettuati da sacerdoti. “Quando il ministro dice ‘Io ti battezzo…’ non parla come un funzionario che svolge un ruolo affidatogli, ma opera ministerialmente come segno-presenza di Cristo” spiega un rappresentante dell’ex Sant’Uffizio.
Quindi tradurre quell’io con “noi”, per dare al rito un senso comunitario, rende di fatto il sacramento non valido. A chiarirlo è appunto l’organismo della Curia romana incaricato di promuovere e tutelare la dottrina della Chiesa cattolica.
L’intervento di Papa Francesco a supporto dell’ex Sant’Uffizio, nasce dall’esigenza di fermare alcuni abusi relativi alla corretta celebrazione dei riti. Infatti in alcune realtà esiste l’usanza di battezzare il nascituro al nome del padre, della mamma, della madrina e di altri membri della famiglia.
“Nel caso specifico del Sacramento del Battesimo, il ministro non solo non ha l’autorità di disporre a suo piacimento della formula sacramentale, ma non può nemmeno dichiarare di agire a nome dei genitori, dei padrini, dei familiari o degli amici, e nemmeno a nome della stessa assemblea radunata per la celebrazione” spiega la Congregazione per la Dottrina della Fede.
I battesimi celebrati con la formula ‘noi’ e non con la canonica ‘Io’, è come se non fossero mai stati fatti. Dunque, sono da considerarsi nulli e da ripetere. Tuttavia, secondo quanto spiegato da esperti in Vaticano, potrebbe trovarsi una scappatoia per evitare il ‘ripetersi’ del sacramento.
Annullando il Battesimo infatti, sono da considerarsi nulli anche tutti gli altri sacramenti, dalla Cresima alla Comunione, dal Matrimonio alla Confessione. Questo perché nel Catechismo si stabilisce che “Dio ha legato la salvezza al sacramento del Battesimo, tuttavia egli non e’ legato ai suoi sacramenti“.
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