8 Aprile 2016 - 15:40

Papa Francesco pubblica oggi l’Amoris Laetizia

Il sinodo di papa Francesco

Papa Francesco incontro all’evoluzione sociale della famiglia e dei suoi principali protagonisti. Anche per i divorziati la comunione: nessun condannato

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Papa Francesco con un testo di oltre 200 pagine prova a parlar di amore e sacramenti, per ogni paese, religione, orientamento sessuale. Nel documento firmato lo scorso 19 marzo, l’esortazione evangelica riassume e analizza le criticità che hanno messo a dura prova la crisi pastorale contemporanea; l’omosessualità, e la conseguente questione delle unioni civili, ha sconvolto la Chiesa ed aperto dibattiti di vario tipo: “perfino tra i ministri della Chiesa”, vanno “da un desiderio sfrenato di cambiare tutto senza sufficiente riflessione o fondamento, all’atteggiamento che pretende di risolvere tutto applicando normative generali o traendo conclusioni eccessive da alcune riflessioni teologiche”.

Il papa partendo dal discernimento inizia a valutare caso per caso perché, come egli stesso sottolinea, “quanto più si scende nelle cose particolari, tanto più si trova indeterminazione”. Francesco verso un’apertura ben definita nel suo sinodo: nello specifico quando parla dei divorziati (i cosiddetti irregolari) nel passaggio cruciale “non è più possibile dire che tutti coloro che si trovano in qualche situazione cosiddetta irregolare vivano in stato di peccato mortale”.

Le riflessioni della Chiesa circa i condizionamenti e le circostanze attenuanti, non ostacolano in alcun modo alla riammissione ai sacramenti. Papa Francesco con umiltà, riservatezza, amore vuole una Chiesa più accogliente ed aperta, in nome dei suoi insegnamenti da sempre trasmessi. Il fine è quello di evitare il grave rischio di messaggi sbagliati, o che persino si possano ottenere privilegi sacramentali in cambio di favori. Scelte di singoli sacerdoti.

Il Papa è dell’opinione che nella Chiesa sia necessaria un’unità di dottrina e di prassi, che permetta differenti interpretazioni di alcuni aspetti. Ammette vi siano soluzioni per ogni situazione, attente alle tradizioni e alle sfide locali. Nessuno slancio in avanti senza la prudenza necessaria, prudenza che vuole innanzitutto tutelare ogni persona indipendentemente dal suo orientamento sessuale, in quanto essere umano accolto con dignità e rispetto. Nello specifico la teoria dei gender che voleva anzitempo correggere un disturbo, viene definita inquietante specie quando si parla di educazione impartita ai bambini.

Il Papa Francesco alza un mea culpa per la rigidità con la quale la Chiesa ha risposto alle evoluzioni sociali nel tempo. Bergoglio ribadisce “la strada della Chiesa è quella di non condannare nessuno“. Senza imporre la propria giurisdizione o le proprie opinioni a riguardo, con onestà – spiega il papa – ci accorgeremo che in gran parte dei casi di cui ci lamentiamo oggigiorno, la nostra stessa società e quindi noi, ha cagionato il dolore e provocato una reazione autocritica. “Abbiamo presentato un ideale teologico del matrimonio troppo astratto, quasi artificiosamente costruito, lontano dalla situazione concreta” e questo, continua scrivendo, “non ha fatto sì che il matrimonio sia più desiderabile e attraente ma tutto il contrario“.

Il papa si è espresso anche a riguardo degli strumenti anticoncezionali usati e della dimensione erotica dell’amore: il rispetto che a volte viene a mancare verso le donne e verso anche quello reciproco di coppia, sono temi vivi nel testo redatto da Francesco. La sessualità, scrive Francesco è un regalo meraviglioso di Dio per le sue creature che “abbellisce l’incontro tra gli sposi“, tranne quando è fecondato dallo spirito velenoso dell’usa e getta, largamente usato negli ultimi tempi e dalle ultime generazioni nello specifico.

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