La malattia di Parkinson è una di quelle patologie senza una cura definitiva che ogni anno colpiscono migliaia di persone. I principali sintomi sono i forti tremori che produce a causa di una lenta ma inesorabile degenerazione dei neuroni motori. Grazie alla ricerca scientifica, però, le persone affette da questa e da altre patologie possono contare su continue nuove soluzioni per migliorare ed allungare le condizioni di vita.
Secondo un recente studio, condotto dai ricercatori della Rutgers Robert Wood Johnson Medical School Institute, un ottimo alleato contro la degenerazione sarebbe contenuto nei grani del caffè. Da tempo, infatti, si sa che la caffeina produce effetti benefici per i malati di Parkinson. Ma all’interno del caffè sono presenti circa mille altre molecole. In particolare, gli studiosi si sono concentrati su una chiamata Eht, contenuta nella parte esterna dei chicchi. L’Eht, insieme alla caffeina, produrrebbero un effetto sinergico che rallenterebbe l’accumulo abnorme di proteine nei neuroni, come avviene nel Parkinson e nella demenza a corpi di Lewy.
Per adesso lo studio è stato condotto sui topi, ma sicuramente la ricerca continuerà su questa strada per trovare sempre nuove strade (e magari una cura definitiva) alla malattia.
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