Il Pd dice sì ad un Governo di transizione? Le ultime dal Nazareno

Non accenna a placarsi il caos post elettorale tra le fila del Pd. Il punto della situazione tra alleanze, reggenti e un Congresso che rischia di essere posticipato

Solo ieri il Pd sembrava bollare come fantapolitica la proposta del redivivo Dario Franceschini di dare all’Italia un Governo “costituente“. Ventiquattro ore dopo Carlo Calenda, ospite di “Porta a Porta”, raddrizza il tiro e dice che sì, il Pd sarebbe disponibile ad un Governo di transizione, se il Presidente della Repubblica dovesse optare per questa possibilità, atto a mandare in porto la riforma elettorale e quella economica. Cambiando l’ordine dei fattori il risultato non cambia ed a Sinistra ci sono più incognite di prima.

La matassa del Pd

Prima incognita: cosa farà Renzi?. L’ex segretario sembra ormai aver lasciato, il gioco ma non la palla, tanto che c’è chi giura che Matteo potrebbe approfittare dei suoi numeri in Parlamento per creare almeno due gruppi autonomi.

Seconda incognita: Martina. Il dimissionario Ministro dell’Agricoltura resisterà agli immani flutti della fortuna, traghettando il partito fino al Congresso di Aprile che, comunque, rischia di saltare?. Tra i Dem c’è chi giura che no, non solo Martina non ce la farà ma dovrà addirittura soccombere alle potenzialità diplomatiche di Nicola Zingaretti, da molti indicato come il prossimo segretario.

Zingaretti deus ex machina della Sinistra?

Far convergere gli intenti su un nome come quello di Nicola Zingaretti vorrebbe dire anzitutto provare a colmare le distanze tra le diverse frange della Sinistra. Il Dem potrebbe poi anche evitare che “L’Italia cada in mano agli estremisti di M5S e Lega” che, non facciamone un mistero, potrebbero voler tornare alle urne già ad Ottobre. Un nuovo appuntamento elettorale adesso vorrebbe dire per la Sinistra eclissarsi completamente dallo scenario politico italiano. Ecco perchè è stato guardato anche con un certo interesse politico l’incontro informale di ieri tra Nicola Zingaretti e la Sindaca pentastellata di Roma Virginia Raggi.