Pensioni d’oro, Salvini vuole rispettare il contratto di Governo

Il Movimento 5 Stelle, nel contratto, ha stabilito un tetto di quattromila euro per le pensioni d’oro. Ma sulle opere pubbliche Salvini sfida i 5 Stelle

Un Matteo Salvini che da un lato concorda con i 5 Stelle, dall’altro torna a sfidarli per la leadership del Paese. Da Venezia, dove il ministro dell’Interno ha firmato assieme al governatore veneto Luca Zaia il protocollo sulla legalità della Pedemontana veneta, interviene “a gamba tesa” sulle opere pubbliche e sulle pensioni d’oro. Su queste ultime, l’intenzione è quella di rispettare il contratto di Governo.

“Non ci hanno votato per tornare indietro, non esistono decrescite felici ma solo crescite felici. Siamo per andare avanti nel nome della trasparenza nelle grandi opere.” ha dichiarato il capo del Viminale.

Il ministro poi rincara la dose sulle pensioni d’oro: “Sulle pensioni rispetteremo il contratto di governo. Ho convocato per martedì prossimo una riunione per la prossima manovra, come segretario di partito. Le mega pensioni non coperte da contributi non hanno senso di esistere. Sono contento di questi mesi di lavoro e ci prepariamo ad una manovra economica che darà le prime risposte, non promettiamo miracoli, ma i primi segnali di cambiamento per l’economia.”

Il Movimento 5 Stelle, però, sembra non essere intenzionato a fare sconti e a scostarsi dal contratto. Il capogruppo alla Camera, Francesco D’Uva, mette ancora una volta in chiaro alcuni punti: “Abbiamo firmato come capigruppo M5S e Lega una proposta di legge sul taglio delle pensioni d’oro si tratta di una battaglia storica del M5S che ha avuto un’ottima sponda con la Lega e quindi è una cosa assolutamente condivisa. Saranno tagliate le pensioni sopra i 4 mila € lordi che sono frutto del sistema retributivo. Saranno tagliate senza pietà, è la pietra angolare del testo.”

Un nuovo scontro, quindi, si profila all’orizzonte.