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Una buona notizia sui prezzi di petrolio arriva finalmente dall‘Iran: il Paese orientale ha ripreso i negoziati sul nucleare, dando una svolta ai picchi raggiunti dal greggio negli ultimi mesi.
Un segnale distensivo che sembrerebbe indicare una ripresa dell’esportazione estera e di conseguenza un ripristino di quote di mercato meno inflazionate.
Ad incidere sui prossimi deprezzamenti sembra essere anche l’aumento delle scorte presenti sul territorio USA, così come suggerito dall’Ansa.
E’ la stessa agenzia ad aggiornare la discesa del Wti del Texas a 81,6 dollari al barile, e del Brent del Mare del Nord a 83,4 dollari.
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