Piano Colao, 170 miliardi il costo: 34% alle famiglie, 7% alle imprese

Secondo l’Osservatorio di Cottarelli, il Piano Colao potrebbe assorbire il Recovery Plan. In testa ci sarebbero le famiglie, il turismo e le infrastrutture

Un piano che potrebbe costare tanto, ma che resterebbe indispensabile per provare una ripresa assolutamente da attuare per l’Italia. L’attuazione integrale delle proposte che scandiscono le 121 pagine di schede in cui è articolato il piano Colao potrebbe chiedere fino a 170 miliardi di € in cinque anni. La coincidenza vuole che si tratti proprio della somma che fra prestiti e investimenti arriverebbe all’Italia dal Recovery Plan europeo. Questo, naturalmente, sperando che l’ipotesi presentata dalla Commissione UE riesca a superare le settimane di trattative.

Il prossimo Consiglio Europeo di metà Luglio, infatti, si presenta come un appuntamento cruciale per il futuro sia dell’Italia che dell’Unione Europea. Altra fortunata coincidenza è offerta dal calendario della spesa. La maggioranza dei suggerimenti arrivati dalla task force guidata da Vittorio Colao deve essere preceduta da un periodo di gestazione che potrebbe essere molto lungo. Per far partire i contenuti delle schede potrebbero servire 4,5 miliardi di €. La cifra non è impossibile da ottenere, ma l’Unione Europea vorrebbe destinarla agli investimenti, mentre nel piano di ricostruzione del Governo una parte maggioritaria (56%) sarebbe destinata alle uscite correnti.

Fra le prime grandi voci di spesa primeggiano gli interventi dedicati direttamente a individui e famiglie, che assorbirebbero fino a 56,8 miliardi di €, cioè il 34% del “costo” totale del piano. A spingere questo numero sono prima di tutto le proposte sull’estensione della copertura di asili nido al 60% dei bambini. In più, nel piano Colao vi è anche spazio per la creazione di poli turistici e delle linee ad alta velocità Bologna-Taranto e Salerno-Palermo. I due capitoli assorbirebbero insieme il 55% delle risorse mosse dal lavoro intero.