18 Novembre 2019 - 17:44

Piatek: “Quando lascerò il Milan vorrei valere 60-70 milioni”

Piatek

Intervistato da una Tv polacca, Piatek racconta del brutto momento che sta passando con il Milan: “Ora valgo 38 milioni, ma quando cambierò squadra vorrei valerne 60-70”

Per Piatek questi primi tre mesi di campionato non sono stati certo felicissimi. Solo tre reti in campionato in 12 partite, due su rigore, e naturalmente la squadra ne ha risentito. L’attaccante polacco sembra un altro giocatore rispetto a quello che fino a pochi mesi fa segnava ad ogni occasione, trascinando prima il Genoa e poi il Milan.

Intervistato da una Tv polacca, Piatek ha raccontato del suo momento no e dei progetti futuri:Quando mi sono trasferito a Milano è successo tutto così in fretta che non mi sono nemmeno fatto domande. Ero concentrato sul lavoro, nel calcio si tratta sempre di fissarsi nuovi obiettivi. Ora valgo 38 milioni, ma la prossima volta che cambierò club vorrei valerne 60-70.

Devo essere ambizioso, mi impegnerò per questo. Sono all’inizio della mia carriera, è solo la seconda stagione in Serie A, uno dei primi cinque campionati al mondo. Sono rimasto scioccato dall’ambiente rossonero. Nella prima partita contro il Napoli indossavo le cuffie, ma sentivo perfettamente l’intero stadio che cantava il mio nome e applaudiva.

Mi trattavano come se giocassi lì da tanti anni. Mi hanno apprezzato fin dai primi giorni. In Italia la mia popolarità è cresciuta tantissimo. Quando lasciai la Polonia sul mio profilo Instagram avevo 5000 follower, ora sono un milione e mezzo. La popolarità è diventata enorme, ma la cosa più importante è il calcio. Apprezzo i tifosi che vogliono fare foto con me”.

Sul difficile momento suo e del Milan: “Mi guardo allo specchio e cerco la colpa dentro di me. All’inizio, come squadra, non abbiamo creato tante opportunità. Stiamo migliorando, tornerò a sparare. Per i giornalisti italiani un giorno sei il Papa del calcio e il giorno dopo sei il peggior giocatore. Lo accetto. Nessuno si è messo nei miei panni, le copertine dei giornali non mi toccano”