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Un’eredità pesante. Magari meno, ma comunque pesante. L’ISTAT ha rivisto al rialzo il dato congiunturale del PIL relativo al quarto trimestre 2018, cambiandolo da -0,2% a -0,1%. Dunque, si tratta comunque del secondo trimestre consecutivo di calo, dopo il -0,1% del periodo Luglio-Settembre. L’Italia è comunque in recessione.
La variazione acquisita per il PIL dell’anno in corso, quella che si registrerebbe in caso di variazione nulle per tutti i trimestri, è pari allo -0,1%. Nel quarto trimestre 2018 sono poi scesi sia il tempo di lavoro sia il numero dei lavoratori, con l’edilizia unico settore in controtendenza.
“La crescita stimata per il 2019 dal Governo resta difficile da raggiungere, nonostante la variazione acquisita per il 2019 salga da -0,2% a -0,1%. I due miliardi accantonati per il possibile peggioramento del ciclo economico difficilmente potranno bastare. Prima il Governo ammette il problema e cambia rotta, rilanciando consumi e investimenti, più ridurremo il rischio di una stangata a fine anno.” ha dichiarato Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori.
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