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Finisce sotto i colpi del banditore d’asta la revolver calibro 7 con cui il poeta francese Paul Verlaine colpì l’amante giovinetto Arthur Rimbaud.
Verlaine fu preso dalla rabbia per il giovane Rimbaud che voleva mettere fine alla relazione, e la mattina del 10 luglio del 1873, incontrandolo in un albergo parigino gli sparò due colpi, di cui uno ferì al polso il poeta mentre l’altro rimbalzó contro il muro.
Il poeta aveva lasciato la moglie e un figlio per l’amico e poeta di 10 anni più giovane di lui.
La pistola era stata acquistata da Verlaine a Bruxelles ed ora è stimata 60 mila euro dalla casa d’aste Christie’s.
La vicenda si chiuse con l’arresto del poeta per il tentato omicidio, ma il poeta trascorse la detenzione anche per sodomia e pederastia, oltre che per aver partecipato all’insurrezione di Parigi del 1871.
Durante i due anni di detenzione si convertì al cattolicesimo e composte 32 poesie misticheggianti.
Verlaine con Rimbaud e Baudelaire fu uno dei più importanti lirici della nuova stagione poetica della metà dell’ Ottocento francese, fu un “poet maudit”, poeta dei sentimenti forti, dei vagabondaggi e delle sregolatezze, molto spesso dettate dall’alcol e dall’oppio.
All’uno e all’altro si devono i tratteggi di una nuova poesia, in un intrecciarsi di immagini, suoni e colori, oltre che l’aver teorizzato la nuova maniera poetica del decadentismo nella nota poesia del veggente di Rimbaud.
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