The Playlist è il nuovo prodotto targato Netflix che racconta la nascita di una piattaforma come Spotify.
Sono trascorsi 10 anni da quando il musicista e cantautore David Byrne dava alle stampe un libro molto importante per tutti quelli che amano la musica.
Il libro si intitola Come funziona la musica ed è un testo molto valido, visto che non si limita a fornire dettagli e informazioni tecniche sull’industria musicale, ma fornisce un punto di vista molto completo sulla realizzazione di un’opera d’arte e su come si possa fruire oggi.
Byrne essendo un artista moderno e considerato a ragione all’avanguardia compie una ricognizione piuttosto completa su come funziona anche l’industria musicale e più in generale quella delle arti visive e audiovisive.
Un testo che andrebbe letto e comparato con altre opere come il fondamentale Retromania di Simon Reynolds, libro che si interroga su come si debba fruire la musica contemporanea e più in generale la cultura pop e la grande, magnifica ossessione per il passato.
Questa doverosa premessa ci sembra utile per parlarvi di un nuovo prodotto targato Netflix.
Netflix racconta la nascita di una piattaforma come Spotify
Nonostante per la più famosa e nota piattaforma il 2022 non sia stato un anno da record in termini di iscritti e abbonati, c’è da dire che è stato un periodo di transizione necessario se non fondamentale, visto che stanno uscendo fuori prodotti di nicchia e di sicuro interesse, in termini retrospettivi.
Non fa eccezione la bella serie, romanzata ispirata sulla nascita e la creazione di Spotify. Questo innovativo e rivoluzionario servizio di streaming ha contribuito nell’arco di oltre 15 anni a plasmare una generazione di utenti e di appassionati di musica e non solo.
L’argomento è quindi la fruizione di musica on demand e di come sia nata questa realtà che già dopo 10 anni contava oltre 40 milioni di utenti sparsi nel mondo, fino a registrare la cifra record di 140 milioni di utenti attivi e di oltre 70 milioni di abbonati.
Non è usuale però dedicare una miniserie a una public company che di fatto non ha creato nulla, visto che servizi simili erano già presenti in rete e in certi casi hanno fatto la storia di più e meglio rispetto a Spotify.
Cambiare le sorti dell’industria musicale: tra utopia e realtà si afferma il progetto Spotify
Tuttavia la mission o se preferito il sogno di questi imprenditori scandinavi è proprio quello di realizzare qualcosa di incredibile: cambiare le sorti dell’industria musicale, durante un’epoca di grandi novità e di rivoluzioni tecnologiche e digitali.
The Playlist racconta un sogno che diventa realtà fino a coinvolgere e a dire la propria in un settore come quello degli appassionati di musica e di chi fa un mestiere di questa passione.
Stavolta però quello che è nuovo e originale è il posto dove questa rivoluzione nasce. Non siamo a Londra, né a Berlino e neppure a Los Angeles, Seattle o New York, ma a Stoccolma.
Lo scorcio storico è quello del 2006, anno che anticipa la nascita del primo smartphone, infatti sarà proprio al termine del 2007 che Apple e Steve Jobs lanceranno sul mercato il primo modello di iPhone, il quale avrà in seguito un ruolo importante anche per la fruizione di musica attraverso il sistema di mp3 e di iTunes e quindi la comparsa delle piattaforme di streaming audio, ascoltabile non solo attraverso PC fisso e laptop, ma anche tramite dispositivi mobili.
Spotify però non è solo brani musicali, visto che contribuisce a dare voce ai cosiddetti podcast, nuovo modo di fare radio su internet e naturalmente dando linfa vitale agli audiolibri.
L’importanza della piattaforma musicale on demand
L’importanza della piattaforma musicale on demand è data poi dal fatto di unire e rendere legale il concetto di streaming musicale, un aspetto che in effetti meritava un’opera celebrativa, al pari di The Social Network o di Jobs, entrambi scritto dallo sceneggiatore Aaron Sorkin.
The Playlist sembra essere una serie figlia di questo nuovo modo di raccontare, biografico ma non fedele, capace di spettacolarizzare imprese che forse 20-30 anni fa non avrebbero mai sfondato sul grande e sul piccolo schermo.
Eppure per la generazione di geek che sta uscendo fuori, sarà interessante raccontare anche come Netflix stessa ebbe successo e si affermerà a livello mondiale.
Si tratta di campi di interesse e di nicchie specifiche di pubblico, profilato e attento ai fenomeni virali e sociologicamente facili da analizzare e da sviscerare.
Potere dell’algoritmo e della contemporaneità che tanto piace alle nuove generazioni di utenti e di consumatori.
Questa nuova serie Netflix è rivolta proprio a un pubblico profilato che non disdegna le opere narrativa autocelebrative, ma che stanno contribuendo a cambiare la società e l’epoca che si vive.
Chissà, forse un giorno i tempi saranno maturi per realizzare una serie tv anche sul tema controverso del gambling digitale e delle piattaforme di gioco rivolte ai casino online virtuali?
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