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Un altro cavillo a cui appigliarsi per proseguire la lotta con il Movimento 5 Stelle. Questa volta l’obiettivo scelto dal PD, a cui sembrano predestinate le polemiche, è il Ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede. Quest’ultimo ha dettato nuove linee sulla prescrizione, dichiarando di voler adottare lo stop definitivo dopo il processo di primo grado. Le intenzioni del centrosinistra, invece, sono ben diverse. Infatti, la voglia è quella di tornare al sistema già adottato precedentemente dall’ex ministro Andrea Orlando.
Il responsabile Giustizia del PD, Walter Verini, durante la conferenza stampa nella sede dem di Largo del Nazareno, ha dichiarato a tutti le intenzioni: “Il nostro obiettivo non è far cadere il Governo, vogliamo solo processi in tempi certi. Per noi è una battaglia di civiltà, non di propaganda.”
“Il Partito Democratico è per una giustizia al servizio dei cittadini, per tempi certi nei processi nei quali i colpevoli vengano condannati, agli innocenti venga riconosciuta l’innocenza e nei quali le imprese, che hanno contenziosi, possano contare su esiti rapidi. È questo il senso della nostra iniziativa che guarda agli interessi del Paese, al rispetto della certezza del diritto e della legalità.” gli ha fatto eco, in una nota, Nicola Zingaretti, segretario del partito di centrosinistra.
Siamo dunque di nuovo al 2015, quando Orlando inserì nella riforma del processo penale la modifica della prescrizione, bloccata in tutto per 36 mesi, 18 durante l’appello e altri 18 in Cassazione. Come andrà a finire?
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