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“‘Ho servito il Paese con correttezza istituzionale e dignità morale’. Con queste parole il presidente della Repubblica, Giovanni Leone, si congedava dagli italiani alla vigilia del semestre bianco. Ennesima testimonianza dell’altissima sensibilità istituzionale che per tutta la vita aveva ispirato le sue scelte“. Così il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, riconferma la chiusura verso una seconda rielezione al Quirinale.
Ricordando la figura di Giovanni Leone, l’attuale Presidente della Repubblica cita il messaggio che il predecessore inviò al Parlamento il 15 ottobre 1975, “che venne ritenuto da giuristi autorevoli studiosi di grande livello uno dei massimi documenti sulla questione delle riforme istituzionali. Tra gli altri temi trattati (bicameralismo, Cnel, pubblica amministrazione, Mezzogiorno, lo sciopero nei pubblici servizi), Leone ripropose la sollecitazione (già sottolineata dal Presidente Segni), di introdurre la non rieleggibilità del Presidente della Repubblica, con la conseguente eliminazione del semestre bianco“.
Resta intanto l’incognita su Draghi che da settimane evita accuratamente di infilarsi nel dibattito. Il Presidente del Consiglio infatti nonostante sia stato più volte citato tra i candidati per la corsa al Quirinale non ha lasciato nessuna indiscrezione, nè alla stampa nè ad alcuni ministri che guardano di buon occhio la sua salita al Colle.
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